Alberi di Natale e simboli della natività addobbati esclusivamente con luci verdi in ogni ufficio e in ogni servizio gestito: è così che la cooperativa reggiana Dimora d’Abramo ha voluto esprimere la propria adesione alla campagna di solidarietà per i profughi al confine tra Bielorussia e Polonia, rimandando allo stesso tempo anche ai tanti contadini polacchi che in queste settimane, proprio con delle lanterne verdi, stanno segnalano ai profughi la disponibilità ad accoglierli offrendo vitto e riparo.
Per Luigi Codeluppi, presidente della cooperativa reggiana da sempre impegnata nell’accoglienza di migranti e richiedenti asilo, “siamo di fronte a gesti spontanei che toccano profondamente, a maggior ragione perché messi in atto da persone la cui umanità non si arrende ai costi e ai rischi che questa solidarietà comporta”.
L’iniziativa di solidarietà, secondo Codeluppi, “diviene anche denuncia al mondo di una situazione intollerabile, ma lo fa nel modo più convincente possibile, e cioè semplicemente aiutando, aprendo le porte, soccorrendo dalla fame e dal freddo, senza altri intenti che non siano quelli di un’accoglienza umana che non ha nulla a che vedere con questioni politiche e confini nazionali”.
“Nella nostra esperienza quotidiana – ha spiegato il presidente della Dimora d’Abramo – da più di trent’anni viviamo e tocchiamo con mano le tragedie e le sofferenze legate a migrazioni dettate dalla miseria e dalle guerre, e la testimonianza dei contadini polacchi è un monito severo, ma anche un gesto di speranza, rispetto a ciò che le persone possono fare uscendo da calcoli e convenienze”.
La cooperativa sociale ha anche espresso apprezzamento per il Comune di Reggio, che a sua volta ha aderito alla campagna delle lanterne verdi invitando alla mobilitazione tutti i cittadini: “Una scelta importante”, secondo Codeluppi, “anche come richiamo a tutte le istituzioni, alla politica e agli organi di governo a mobilitarsi non solo per soccorrere persone in condizioni disperate, ma ad attivare politiche che consentano di evitare questi drammi sulla base di principi d’accoglienza e di mutuo soccorso anche tra i Paesi”.
Nei prossimi giorni, ha preannunciato il presidente della cooperativa di via Normandia, “offriremo anche a tutti i richiedenti asilo ospitati negli appartamenti messi a disposizione dalla nostra rete” (composta da Dimora d’Abramo come capofila, dal Ceis, dalla cooperativa sociale Papa Giovanni XXIII e dalla cooperativa sociale Ballarò) “la possibilità di accendere in ogni residenza una luce verde come simbolico gesto di vicinanza a quanti sono ancora nelle condizioni di sofferenza che anch’essi, in modi diversi, hanno vissuto”.
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In questi "tavoli" si rappresentano situazioni che non corrispondono alla realtà, ma di che parlano!?
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