Sono aperte fino al 7 gennaio 2026, sul sito dello spettacolo, le candidature per la protagonista di “Gloria”, il musical di Umberto Tozzi che debutterà a ottobre del prossimo anno nei principali teatri italiani. Si cerca una Gloria “terrena”: affamata, brillante, che sprigioni energia contagiosa.
Per Tozzi è il coronamento di un sogno: “Quando ho visto la locandina è stata un’esplosione di emozioni. Considero questo progetto un premio alla mia carriera, che paragonerei al Golden Globe che ho ricevuto tempo fa. E se Gloria, musicalmente, è stata numero 1 in America, nessuno ci vieta di sognare che questo musical possa arrivare, come tutti ci auguriamo, a Broadway”.

Lo spettacolo, diretto da Andrea Maia e Toni Fornari, che lo firmano insieme a Vincenzo Sinopoli, sarà prodotto da GoldenStar AM, con le musiche (saranno 21 quelle scelte tra i brani di maggior successo dell’artista) e la direzione musicale dello stesso Umberto Tozzi.
“Gloria”, hit senza tempo né confini, prende dunque vita e diventa la protagonista della prima commedia musicale che celebra l’iconico repertorio di uno degli artisti italiani più conosciuti e amati al mondo.
“Sono felice di annunciare l’inizio di un progetto speciale, costruito attorno ai brani che hanno accompagnato tutta la mia vita. Ho sempre creduto che ‘Gloria’, così come molte altre mie canzoni, potesse trovare la sua dimensione naturale in un musical, e oggi, proprio mentre mi avvicino all’ultimo concerto, si apre per me una nuova strada: un’esperienza inedita che darà nuova vita alla mia musica”, ha spiegato il cantautore.
Dare un volto, una voce e un’anima a “Gloria” non sarà semplice, perché ognuno l’ha sempre custodita nel proprio immaginario. Per Umberto Tozzi, impegnato in questa ardua sfida, delicata quanto affascinante, Gloria dovrà essere giovane, graffiante, grintosa.
Una donna d’impatto, talento, forza; proprio come sprigiona la Gloria disegnata in copertina: “Una ragazza che sappia stare sul palco e che possa conquistare il pubblico durante lo spettacolo, non solo nel canto. C’è una generazione di giovani dal grande talento che merita di uscire allo scoperto. Personalmente, vorrei trovare una ragazza determinata, che è poi la storia della vita di Gloria. Una giovane donna talentuosa e determinata con un grande sogno: diventare una cantante, nonostante abbia i genitori contro, che la vorrebbero piuttosto veder continuare la tradizione di famiglia in una fabbrica. Qualcuno che mi stupisca come mi stupì il provino di Laura Branigan quando fece la versione in inglese di ‘Gloria’, e rimasi veramente entusiasta. Poi, oltre al talento, ci sono la scuola, l’impegno, il lavoro; ma all’inizio cerco la purezza, cerco la spontaneità in questi nuovi artisti che saliranno sul palco per questo musical”.
Genesi e trasformazione dell’iconico brano di Umberto Tozzi e Giancarlo Bigazzi che ha allietato il cuore e ha fatto ballare generazioni nel mondo e che continua a stupire, nonostante siano trascorsi oltre 40 anni dalla sua pubblicazione.
Per Caterina Caselli Sugar “un brano entrato legittimamente nell’Olimpo del grande repertorio mondiale tra le canzoni italiane più note e amate, e oggi giustamente diventato musa ispiratrice di un musical, ‘Gloria’ come canzone si trasforma in dialogo e spettacolo di teatro musicale rigenerandosi, continuando a vivere nel cuore delle nuove generazioni, ampliando il suo potere emozionale attraverso altre forme d’arte, ben al di là di ogni più rosea aspettativa all’inizio della sua pubblicazione. Una melodia che non smette di vivere, di rigenerarsi e di intrecciarsi con nuove generazioni, continuando a raccontare, attraverso la musica e il teatro, un sogno senza tempo”.
Se sei quindi una performer con età scenica tra i 20 e i 35 anni, con ottime capacità vocali e attoriali, predisposizione al movimento e una forte presenza scenica, un’artista capace di rappresentare energia, talento e autenticità, questa occasione è unica e da non perdere. “Gloria – Il musical” vuole essere una produzione made in Italy che sovverte le più tradizionali regole del mercato del musical di importazione e, anzi, guarda al futuro con i presupposti di uno spettacolo da esportare nel mondo.







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