Affidi, la Regione istituisce una commissione di inchiesta sul sistema di tutela dei minori in Emilia-Romagna

Municipio Bibbiano

Il consiglio regionale dell’Emilia-Romagna, su proposta del presidente della Regione Stefano Bonaccini, ha istituito una commissione speciale di inchiesta sul sistema di tutela dei minori dell’Emilia-Romagna. Il provvedimento è stato assunto dopo che poche settimane fa l’inchiesta “Angeli e demoni” della procura di Reggio ha aperto uno squarcio sulle anomalie negli affidamenti di minori nel sistema dei servizi sociali della val d’Enza.

I lavori della commissione termineranno entro la fine della legislatura, previsto nei prossimi mesi (entro la fine dell’anno o, al massimo, all’inizio del 2020). Hanno votato a favore dell’istituzione della commissione speciale d’inchiesta tutte le forze politiche rappresentate nel parlamentino regionale, ad eccezione di Fratelli d’Italia, che non ha partecipato al voto.

Il MoVimento 5 Stelle ha chiesto tempi certi, campi di azione specifici e velocità negli interventi: “Visto che crediamo si sia perso già sufficiente tempo, abbiamo presentato e fatto approvare un emendamento che specifica nel dettaglio tempi e compiti che questa commissione dovrà avere, a cominciare dal limite, ormai prossimo, della fine della legislatura per la fine dei suoi lavori”, ha sottolineato il capogruppo regionale del M5S Andrea Bertani, primo firmatario dell’emendamento approvato.

“Quello che vogliamo evitare – ha sottolineato Bertani – è che cada il silenzio e si cerchi di tenere sotto traccia i tanti problemi che ci sono all’interno di questo sistema. C’è l’assoluta necessità, che tante madri e tanti padri ci chiedono, ovviamente nel rispetto della magistratura e di chi sta portando avanti l’inchiesta di Bibbiano, di accendere i riflettori su un mondo che a quanto pare presenta molti punti oscuri. Per questo ci aspettiamo da parte delle forze di centrosinistra, prima tra tutti il Pd, la più ampia disponibilità e il massimo impegno a procedere nel più breve tempo possibile con la partenza della commissione, così com’è stato per l’approvazione fiume della legge anti-discriminazioni sull’identità sessuale. Determinazione che, tra l’altro, dovrebbe essere riproposta in Parlamento (dove c’è un’analoga richiesta presentata proprio dal MoVimento 5 Stelle) da quelle stesse forze politiche che hanno dato il via libera alla commissione regionale”.