A Sassuolo la giunta perde i pezzi: si dimette anche la vicesindaca Camilla Nizzoli

sassuolo_art

Non si arresta l’emorragia di assessori all’interno della giunta del Comune di Sassuolo, in provincia di Modena: dopo gli addii di inizio gennaio dei fratelli Corrado e Angela Ruini, assessori rispettivamente a bilancio e istruzione e a cultura e associazionismo, finiti al centro delle polemiche per le loro posizioni contro il green pass, martedì primo febbraio anche la vicesindaca Camilla Nizzoli (che aveva le deleghe al patrimonio, al personale e alle pari opportunità) ha rassegnato le proprie dimissioni dall’incarico, sostenendo di non poter più rappresentare “uno Stato che non mi rappresenta e che non voglio più rappresentare”.

La decisione è arrivata proprio nel giorno in cui sono scattate le nuove norme relative al green pass nei negozi e sono partiti i controlli per verificare il rispetto dell’obbligo vaccinale per i cittadini con più di 50 anni. “La misura è colma – ha spiegato Nizzoli, esponente della lista civica “Sassolesi” – perché ritengo che obbligare alla vaccinazione e all’essere costretti al possesso di un documento per poter continuare a vivere sia un sopruso, un ricatto e un’estorsione”.

In meno di un mese, dunque, il sindaco Gian Francesco Menani ha perso tre dei sei assessori ed è ora chiamato a ricostruire metà della sua giunta, riequilibrando i rapporti di forza tra i partiti che compongono la sua maggioranza.


Una situazione rispetto alla quale ha affondato il colpo il segretario del Partito Democratico dell’Emilia-Romagna Luigi Tosiani: “Mi domando cosa aspetti il sindaco a spiegare a tutti questa vicenda. I cittadini e le cittadine di Sassuolo meritano di sapere cosa sta succedendo. Senza contare che parliamo di uno dei territori produttivi più importanti della nostra regione: quale affidabilità può dare una simile amministrazione?”.

“Ormai da due anni – ha ricordato Tosiani – combattiamo quotidianamente contro il Covid, gli sforzi congiunti di migliaia di medici e operatori sanitari, del governo, della Regione Emilia-Romagna e di tantissimi amministratori locali vanno sostenuti, specialmente da parte di chi ricopre incarichi istituzionali. Il centrodestra che governa Sassuolo, evidentemente, la pensa in maniera diversa. Ora ci attendiamo una spiegazione: Sassuolo non può restare ancora a lungo ostaggio di un’amministrazione che perde un assessore a settimana e va avanti come se nulla fosse”.

Anche il segretario del Pd di Sassuolo Lorenzo Ravazzini ha chiesto spiegazioni: “Il fatto che Nizzoli consideri estorsive le politiche messe in campo dal nostro paese per contenere la drammatica emergenza pandemica è un insulto a tutti coloro che hanno fatto sacrifici, hanno perso i propri cari, hanno rispettato le regole per proteggere sé stessi e gli altri membri della comunità”.

“Quanto sta avvenendo a Sassuolo è di una gravità inaudita e ci impone una riflessione profonda su cosa significhi rappresentare le istituzioni, prendersi cura dei bisogni delle persone, anteponendo l’interesse pubblico a qualunque altro elemento contingente. Un amministratore pubblico non rappresenta sé stesso quando ha l’onore di esercitare una funzione pubblica, ma ha il compito (complesso, faticoso, difficile) di farsi carico delle necessità di un’intera comunità”.

È per questo, ha detto Ravazzini, “che leggiamo con amarezza ed estrema preoccupazione le parole con le quali Camilla Nizzoli rassegna le dimissioni da vicesindaca della nostra terra. Amarezza e preoccupazione, perché in queste settimane la nostra Sassuolo sta subendo una serie di affronti e umiliazioni che rischiano davvero di lacerare il già complicato rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni. Qui, ora, è in gioco la tenuta sociale e culturale di una comunità intera: questa amministrazione sta esponendo la città a una crisi vera, alla quale non possiamo permetterci di assistere. Dobbiamo tutelare la nostra città con tutta la nostra forza, perché Sassuolo non si merita uno spettacolo istituzionale del genere: servono coraggio e schiena dritta, spirito di servizio e abnegazione. La vicesindaca Nizzoli ha dichiarato di non poterne più di rappresentare uno Stato che non la rappresenta? Sono parole inadeguate e sbagliate, scorrette sotto il profilo giuridico, politico, amministrativo”.

“Menani tragga le conseguenze di quanto accaduto: è arrivato il momento che pronunci parole chiare e nette, non solo di presa di distanza da concetti tanto inappropriati quanto pericolosi, ma soprattutto è arrivato il momento di spiegare ai cittadini come, fino a questo momento, si è inteso e si è interpretato il ruolo di amministratori della cosa pubblica, la casa di tutti. Ora il sindaco deve parlare, perché il silenzio al quale ci ha abituati è diventato assordante”.

Critico anche Cesare Pizzolla, coordinatore della Cgil della zona di Sassuolo: “Esprimo profonda preoccupazione per quanto sta avvenendo nella giunta Menani. I cittadini sassolesi hanno il diritto di avere una giunta efficiente e al completo, che rappresenti i cittadini e le cittadine, che si senta rappresentativa dello Stato e si occupi dei problemi reali che tutti stiamo affrontando in un momento ancora complicato. Se da un lato si assiste a questo assurdo teatrino, dall’altra parte lavoratrici e lavoratori, cittadine e cittadini, pensionate e pensionati sono alle prese con i problemi reali della vita: una pandemia che è ancora molto presente, i lavoratori alle prese con la cassa integrazione, l’aumento del costo della vita con un’inflazione che non si vedeva da decenni a questi livelli, legata anche al caro energia”.

La giunta di Sassuolo, secondo Pizzolla, “si deve velocemente interessare di questi problemi perché rischiamo che il combinato disposto delle criticità oggi presenti determini difficoltà di tenuta economica delle famiglie e il rischio di scivolamento di una quota sempre maggiore sotto la soglia di povertà, in un territorio dove ancora tante famiglie vivono con poco più di mille euro al mese e devono affrontare un’inflazione a quasi il 5%. Quindi mi auguro che la situazione che si è venuta a creare in giunta si risolva velocemente e si apra quanto prima un confronto con le parti sociali per verificare cosa può fare il Comune per aiutare le famiglie più in difficoltà ad affrontare questa complicata situazione”.