A Reggio accordo per utilizzare i beneficiari del reddito di cittadinanza nella campagna vaccinale

primula vaccini

La giunta Vecchi ha approvato la convenzione tra il Comune di Reggio e l’azienda sanitaria locale per l’inserimento di alcune attività di supporto alla campagna vaccinale contro il nuovo coronavirus nel catalogo Puc, che raccoglie i progetti utili alla collettività che possono essere svolti dai beneficiari del reddito di cittadinanza nel proprio comune di residenza.

L’obiettivo è quello di impegnare questi ultimi in piccoli lavori a beneficio della comunità reggiana. In particolare saranno coinvolti nelle attività di supporto previste per la prosecuzione del piano di vaccinazione anti-Covid attivo presso i padiglioni delle Fiere di Reggio in via Filangeri: accoglienza e orientamento delle persone da vaccinare, supporto amministrativo e sorveglianza degli spazi.

“Tramite il catalogo comunale dei progetti utili alla collettività (Puc) – ha spiegato l’assessore comunale a partecipazione e volontariato Lanfranco de Franco – mettiamo a disposizione alcuni percettori di reddito di cittadinanza reggiani a supporto dell’Ausl per le attività di vaccinazione. La vaccinazione di massa è ad oggi il principale strumento di lotta al Covid, quindi è fondamentale mettere in campo ogni sforzo possibile per aiutare la nostra sanità a gestire questa fase”.

In questa prima fase saranno selezionati otto beneficiari del Rdc, che saranno impegnati da maggio fino a dicembre con diverse mansioni: vigilare sull’attuazione delle disposizioni igienico-sanitarie, misurare la temperatura corporea all’ingresso, gestire le file, accompagnare le persone da vaccinare ai box vaccinali, sorvegliare le aree di parcheggio, collaborare con le figure amministrative dell’Ausl per fare fotocopie e distribuire materiali informativi, mantenere l’ordine e il decoro della struttura vaccinale.

Le diverse attività saranno assegnate secondo criteri di coerenza tra le caratteristiche dei progetti e le competenze del beneficiario, nonché seguendo gli interessi e le propensioni emerse durante i colloqui di selezione. I soggetti selezionati saranno impegnati per due turni settimanali da sei ore ciascuno e per un turno settimanale di quattro ore; nella prima fase, inoltre, saranno affiancati da personale dipendente dell’Ausl fino alla verifica del raggiungimento di un sufficiente grado di autonomia.

La novità ha suscitato anche qualche polemica, come quella sollevata dal portavoce reggiano di Fratelli d’Italia Marco Eboli: “Sarebbe un’ottima notizia se l’assessore De Franco l’avesse attuata al meglio. In fase preventiva bisognerebbe sapere dal Comune quanti sono i percettori del reddito di cittadinanza, perché gli otto che saranno impegnati nelle mansioni di supporto alla campagna vaccinale sono oggettivamente pochissimi, e per poche ore”.

“Essendo le mansioni di facile attuazione – ha proseguito Eboli – Fratelli d’Italia vorrebbe anche sapere dall’assessore De Franco perché sono state coinvolte così poche persone. La concessione del reddito di cittadinanza impegna, almeno eticamente, a mettersi a disposizione dello Stato e delle sue articolazioni locali per lavori socialmente utili. Sarebbe triste se la risibile adesione al progetto fosse dovuta all’indisponibilità della maggioranza dei percettori del reddito di cittadinanza, perché vorrebbe dire che ci sono persone che ricevono denaro pubblico senza voler far nulla”.