A Ferrara l’Augusto Daolio pittore, antologica alla Palazzina Marfisa d’Este

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Tutti conoscono Augusto Daolio come il fondatore e la voce dei Nomadi, non tutti sanno che è stato anche un eccellente pittore e disegnatore di radice surrealista. A trent’anni dalla sua scomparsa, Ferrara gli dedica l’antologica Augusto Daolio. Il respiro della natura, alla Palazzina Marfisa d’Este. In mostra dal 18 giugno all’11 settembre 2022 una selezione di 56 lavori dell’artista, tra olii e chine colorate, realizzati tra il 1973 e il 1992.

All’inaugurazione, prevista venerdì 17 giugno alle ore 17 nel loggiato della Palazzina Marfisa d’Este, interverranno il sindaco di Ferrara Alan Fabbri, il presidente della Fondazione Ferrara Arte Vittorio Sgarbi, e Rosanna Fantuzzi (compagna di Daolio e presidente dell’Associazione Augusto per la vita) con un intrattenimento musicale della tribute band ferrarese Mercanti e Servi. All’importante iniziativa ospiti d’eccezione saranno i Nomadi, in particolare Beppe Carletti, che fondò il gruppo insieme ad Augusto Daolio, oltre a Cico Falzone e Daniele Campani. Alla vernice ci sarà anche Omar Pedrini, cantautore e ex leader dei Timoria, oltre che amico di Rosanna Fantuzzi. L’ingresso all’inaugurazione è gratuito e aperto al pubblico.

«Questa mostra, e le iniziative contestuali previste, vuole essere un omaggio a un gigante della musica emiliana come Augusto Daolio – spiega il sindaco Alan Fabbri –. Siamo fieri di essere al fianco del progetto di Rosanna Fantuzzi, che ringrazio. Augusto oggi vive con la sua arte immortale e con il tanto bene che continua a realizzare per il tramite dei progetti di Rosanna. Sono felicissimo di accogliere i Nomadi in questo momento speciale. La storia della musica emiliana oggi passa da Ferrara».

«I disegni di Daolio – dice il presidente Vittorio Sgarbi – sono le evocazioni di emozioni che sono dentro di noi, e che non dobbiamo faticare a riconoscere. Augusto è andato lontano, è andato sulla luna ma gli sarebbe bastato stare a Novellara con la stessa fantasia di un grande pittore come Lelio Orsi, evocato da Pietro Di Natale, che ha dipinto nella Rocca un padiglione di verzure con il Ratto di Ganimede. Gli amori, i desideri, le lunghe notti d’estate ritornano, e un poeta lascia interrotto il suo sogno perché lo continui un altro. Così è stato per Augusto Daolio».

La mostra è organizzata dal Comune di Ferrara-Servizio Musei d’Arte e dalla Fondazione Ferrara Arte in collaborazione con l’Associazione “Augusto per la vita” e con il patrocinio della Regione Emilia-Romagna, ed è curata da Pietro Di Natale.