Bologna lavora per ricordare il pittore e incisore Giorgio Morandi

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Il Comune e la Città Metropolitana di Bologna sono impegnati, attraverso la creazione di un Tavolo condiviso, alla valorizzazione della figura di Giorgio Morandi, uno dei massimi pittori e incisori del Novecento, e di un nuovo progetto di museo diffuso dedicato all’artista di Grizzana, comune dell’Appennino bolognese che grazie ad un referendum ora porta il suo nome: “Rappresenta uno dei progetti di politica culturale prioritari al quale come amministrazione stiamo lavorando”, ha spiegato Elena Di Gioia, delegata alla cultura delle due istituzioni.

Il progetto, in fase avanzata di definizione (i primi atti concreti potranno vedersi già alla prossima edizione di Art City, a inizio 2024), coinvolge anche il Comune di Grizzana Morandi, il Museo Morandi e il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna.

In occasione del sessantesimo anniversario della morte del pittore (avvenuta il 18 giugno 1964), il prossimo anno si realizzeranno una serie di eventi, itinerari e azioni tali da rendere concreto il progetto.

“Tra il luogo delle sue vacanze, Grizzana, e la casa di Via Fondazza (dove l’artista visse e lavorò dal 1910 al 1964) c’è una distanza che fino ad oggi non è stata soltanto fisica ma anche progettuale. – Ha proseguito Di Gioia – Con questo progetto connetteremo tutto il territorio metropolitano legato a Morandi, ripercorrendo le tappe storiche della sua crescita artistica, e tutti i luoghi a lui cari”. Tutte iniziative che rimarranno permanenti e in grado di attrarre turismo. Senza dimenticare, tra gli altri, i suoi percorsi cittadini da casa al lavoro, in Accademia, passando per il portico dei Servi con la visita d’obbligo all’interno della Basilica alla Maestà, il capolavoro di Cimabue. Franco Rubini, sindaco di Grizzana Morandi, ha poi ribadito l’impegno della sua amministrazione al restauro di casa Morandi (entro metà del prossimo anno con priorità il tetto) e all’implemento dei mezzi di trasporto per raggiungerla. Verrà poi realizzato un evento all’interno del prossimo Festival narrativo del paesaggio, laboratori di incisione aperti al pubblico, una mostra monografica dedicata ad un allievo/a e la possibilità di visitare la collezione permanente dei suoi allievi.