Guerra, Zuppi: “Non possiamo abituarci”

cardinale Matteo Maria Zuppi CL Rimini

Mercoledì 25 maggio, come da tradizione, a Bologna l’immagine della Beata Vergine di San Luca è stata portata in processione dalla cattedrale di San Pietro alla basilica di San Petronio, per poi uscire sul sagrato di piazza Maggiore per la consueta benedizione alla città e all’arcidiocesi, alla presenza delle autorità cittadine.

Il vicario generale per l’amministrazione, mons. Giovanni Silvagni, ha letto il saluto che l’arcivescovo di Bologna Matteo Maria Zuppi (fresco di nomina a presidente della Cei, la Conferenza episcopale italiana) ha inviato da Roma, mentre il vescovo ausiliare emerito dell’arcidiocesi felsinea mons. Ernesto Vecchi ha impartito la benedizione.

“Carissimi, con profondo dispiacere non posso essere presente con voi in uno dei momenti più cari per me e per tutta la città di Bologna: la benedizione alla città con l’intercessione di Maria”, ha scritto mons. Zuppi: “I vescovi italiani mi hanno indicato nella terna all’interno della quale papa Francesco, con tanta benevolenza, ha pensato di scegliermi come nuovo presidente della Conferenza episcopale italiana. Devo restare a Roma. Sono sicuro che il cardinale Poma, che ne fu presidente per tanti anni, dal cielo mi aiuterà con la sua preghiera”.

“Mi affido alla Vergine di San Luca, perché il mio servizio aiuti la Chiesa a essere una madre attenta a tutti, specialmente a coloro che soffrono di più e doni e insegni a tutti la medicina dell’amore. Quanto dolore in questi anni, prima con la pandemia del Covid e adesso con quella della guerra, inaccettabile, alla quale non possiamo mai abituarci. Dobbiamo sconfiggere l’odio, la violenza nelle parole e nelle mani, il pregiudizio, le prese in giro, l’indifferenza che generano tanta divisione e favoriscono la guerra”.

“Maria – ha detto ancora il cardinale Zuppi – è madre della pace! La guerra rovina tutto e per sempre. La pace permette la vita e la protegge. Diventiamo artigiani di pace! Tutti lo siamo e lo possiamo essere. Dipende da noi! So che oggi siete tanti ragazzi in piazza. Che gioia essere di nuovo insieme! Costruiamo la pace, vogliamo la pace, non accettiamo la guerra e ogni guerra! Vorrei che le nostre comunità siano un pezzo di mondo di fratelli tutti e Bologna sia un’unica casa, con tanti corridoi che sono i portici, dove sentirsi a casa, dare e ricevere amore e accoglienza. Maria, nostra madre, ci aiuti a credere che l’amore cambia il mondo e rende tutto e tutti bellissimi, capolavori perché amati come Dio vuole”.