Lo stato di perdurante siccità del distretto della Pianura Padana, con il fiume Po che a marzo ha già raggiunto i livelli che l’anno scorso aveva toccato solo a fine luglio, ha fatto scattare l’allarme per gli incendi boschivi in Emilia-Romagna, in particolare in provincia di Piacenza, dove da alcuni giorni la situazione ha iniziato a destare qualche preoccupazione.
In Valperino, nella parte dell’Appennino piacentino che degrada verso la Liguria, sono già andati in fumo circa 100 ettari di foreste in pochi giorni. Per cercare di limitare i danni sono al lavoro i vigili del fuoco, la Protezione civile, i volontari e le forze dell’ordine, e sono stati attivati anche i Canadair per lo spegnimento degli incendi.
Sono due i problemi principali da affrontare: la secca dei bacini idrici, che rende complicato l’approvvigionamento di acqua per spegnere le fiamme, e appunto la siccità: nella zona non piove da più di tre mesi (l’osservatorio permanente dell’Autorità distrettuale del fiume Po sulle crisi idriche ha registrato una striscia di 107 giorni senza precipitazioni significative nel comprensorio padano) e il terreno arido, in combinazione con il vento, favorisce il propagarsi delle fiamme a grandissima velocità.







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Il senso di colpa pere essere stati comunisti italiani gioca brutti scherzi. Caro Maurizio il tuo articolo è assai confuso pieno di equivoci. Il desiderio […]
In effetti mezza europa è guidata da governi ultranazionalisti...dall'ipernazionalismo al nazismo il passo è breve...un percorso strano per quella che doveva diventare un'unione europea...
bravo, adesso torna nella tua grotta e lascia perdere gli architetti....