Vaccino anti-Covid, Sileri: la terza dose verosimilmente per tutti

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“Per chi ha fatto Johnson&Johnson servirà un richiamo in tempi molto brevi: a sei mesi dalla vaccinazione si inizierà a procedere, tenendo in considerazione l’età, ma verosimilmente una terza dose sarà necessaria per tutti”.

Lo dice il sottosegretario al ministero della Salute Pierpaolo Sileri, su Radio Capital. “Entro l’anno – aggiunge Sileri – si procederà con la terza dose per anziani e personale sanitario, poi da gennaio il resto della popolazione, scaglionato in base a quando è stata somministrata la prima e la seconda dose. L’Aifa può accelerare questo percorso, ma è auspicabile una scelta condivisa di tutta Europa: c’è un boom di contagi in alcuni paesi europei, anche se possono sembrare paesi lontani, il rischio c’è anche per noi, perché con l’aumento dei casi aumenta il rischio che si diffondano nuove varianti”.

Lo aveva anticipato anche Bonaccini. “Guardate dove ci sono pochi vaccinati come la Russia quale è la situazione: disastrosa. Noi abbiamo bisogno di continuare a vaccinare: io credo che la terza dose, per tutti o quasi, diventerà probabilmente inevitabile”. Lo ha detto, intervenendo alla trasmissione ‘Agora» su Rai 3, il presidente dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini.
“Oggi – ha osservato – in Emilia-Romagna arriviamo al 90% di vaccinati con una dose, siamo già all’86% con doppia dose quindi entro poche settimane, vista la distanza tra la prima e la seconda, supereremo il 90%. Dobbiamo proseguire così nel Paese – ha argomentato -, dobbiamo cercare di fare quello che serve perchè il vaccino non basta per uccidere il virus che continua a circolare però protegge le persone e proteggendo le persone voreremmo evitare di tornare a chiudere quelle attività, soprattutto quelle che aggregano le persone, che hanno sofferto tantissimo e che, quindi, hanno pagato un prezzo alto».
Quindi, ha proseguito il presidente emiliano-romagnolo «bisogna tenere a bada la curva dei contagi che sono in crescita. Però – ha concluso Bonaccini – grazie ai vaccini abbiamo visto il crollo dei ricoveri e soprattutto, cosa più importante, dei decessi: dobbiamo però proseguire così perché le varianti ci sono” e circolano.



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