Bologna, Borgonzoni attacca: “Il Comune non ha usato i fondi Pnrr per la Garisenda”

vista di Bologna alto torre Garisenda e Asinelli – YT

“Novità sulla Garisenda? Spero che il Comune venga a portarcele, visto che a oggi a noi è arrivata solamente una richiesta, durante il tavolo al Ministero, di vedere questi fondi”: è questa l’accusa che arriva dalla sottosegretaria alla cultura Lucia Borgonzoni sul recupero della torre Garisenda di Bologna, interessata negli ultimi anni da un aumento della pendenza verso est/sud-est a causa di deformazioni del terreno di fondazione e del progressivo degrado delle componenti della struttura muraria del basamento, che necessitano di un’opera di consolidamento e restauro.

Per Borgonzoni “sono fondi che sono arrivati due anni fa e che il Comune di Bologna non ha utilizzato. Se salta questo come tempistica, cioè l’utilizzo dei fondi Pnrr, è inutile che mi dicano che tutte le fasi successive verranno fatte in tempo. Non verranno fatte in tempo”.

“Non riesco a capire – ha aggiunto la sottosegretaria – perché il sindaco Lepore, che forse non ha letto bene i documenti che sono stati mandati al Ministero e alla Soprintendenza, non dica chiaramente ai cittadini che, tra gli interventi programmati, la torre non era al 100% in sicurezza. Il rischio crollo ancora c’era, e vedo che su questo lui non risponde”.

Borgonzoni ha quindi annunciato la volontà di chiedere un momento di confronto pubblico sulla situazione della Garisenda: “Io credo che andrebbe fatta, e lo chiederò anche ufficialmente, un’assemblea pubblica in cui raccontarci una volta per tutte la verità sulla torre, sui problemi che ha, sulle tempistiche e sui soldi che sono stati raccolti. Perché anche noi, ad esempio, tutti i dati li abbiamo letti solo sui giornali: il sindaco, per prescrizione, doveva darli anche a noi del Ministero, ma non ce li abbiamo. Ora sarebbe importante rendere tutti edotti sulla situazione reale della torre e sulle tempistiche degli interventi, con i documenti scritti. Se ora è cambiato qualcosa per cui si riesce a rendere la torre sicura al 100%, ce lo dica, perché i documenti che sono stati mandati a noi non raccontano questa cosa”.

A Borgonzoni ha replicato l’assessore ai lavori pubblici del Comune di Bologna, Simone Borsari: “Non credo che il Comune sia mai stato reticente nel fornire informazioni sulla Garisenda in questi anni, anzi. Da ultimo abbiamo fornito un quadro in consiglio proprio negli scorsi giorni in occasione del question time, dove abbiamo fornito risposte alle domande delle opposizioni e anche alla sottosegretaria. Certo, stupisce sempre che una sottosegretaria alla cultura, che avrebbe sedi istituzionali per avanzare richieste di informazioni, preferisca farlo sui giornali o invocare confronti pubblici, come se fossimo in campagna elettorale o in un talk show, scegliendo sempre la strumentalizzazione al posto del merito delle questioni”.

“Per quanto ci riguarda – ha aggiunto Borsari – preferiamo continuare ad affrontare questo tema con la massima serietà. Sui fondi Pnrr, la questione è abbastanza lineare: posto che una parte di quelle risorse verrà contabilizzata a breve, per gli interventi sino ad oggi eseguiti sono stati utilizzati i fondi già nella disponibilità del Comune, perché più velocemente spendibili rispetto alle richieste di anticipo dei fondi Pnrr. Ad ogni modo, è aperto il confronto con il Ministero sul tema Pnrr, ci auguriamo possano essere individuate soluzioni adeguate in quella sede, mentre incontreremo i commercianti dell’area attorno alla torre e promuoveremo a breve un aggiornamento più complessivo rivolto alla cittadinanza”.



Ci sono 4 commenti

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  1. Carla

    …e visto che per Toninelli il Brennero era un tunnel! Ma forse è stato un lapsus di buon auspicio, dato che, spariti i “no ad ogni opera” (vedremo la diga di Vetto???), il traforo in questione è in divenire.

    • kursk

      beh se è vero che Carpi, con la sua entrata sull’autostrada del Brennero, è praticamente la periferia di Berlino, puo’ benissimo essere che la bassa ferrarese confini con Predazzo…..

      • Carla

        …e visto che per Toninelli il Brennero era un tunnel! Ma forse è stato un lapsus di buon auspicio, dato che, spariti i “no ad ogni opera” (vedremo la diga di Vetto???), il traforo in questione è in divenire.


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