Quattro Castella. Aggredì e minacciò di morte il marito, scattano denuncia e braccialetto elettronico

auto e carabinieri verso il municipio – CC

La Procura di Reggio, sulla base di quanto emerso dalle indagini dei carabinieri, ha richiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari l’applicazione delle misure cautelari del divieto di avvicinamento alla vittima e del divieto di comunicazione a carico della donna di 38 anni arrestata qualche giorno fa a Quattro Castella per maltrattamenti in famiglia aggravati, minaccia aggravata dall’uso di armi, lesioni personali e atti persecutori.

Ad allertare il 112 era stato il marito della donna, un uomo di 44 anni che era stato aggredito dalla moglie e minacciato di morte. All’arrivo dei carabinieri, l’uomo ha riferito che nel pomeriggio c’era stato un primo litigio tra i due, al culmine del quale la donna lo avrebbe malmenato, incurante della presenza dei figli minori della coppia. Più tardi, in serata, la moglie lo avrebbe nuovamente assalito, colpendolo con calci e pugni e minacciandolo di morte – brandendo anche un coltello – solo perché “colpevole” di non averle risposto al telefono.

L’uomo ha anche mostrato ai carabinieri un video, registrato pochi minuti prima (in parte con il telefono nascosto nella tasca dei pantaloni) in cui la donna – molto alterata – è identificabile dalla voce e dall’abbigliamento. Nell’audio del filmato si distinguono numerose minacce di morte: “Ti sparo in testa”, “ti uccido”, “ti squarto vivo”, “ti picchio davanti ai carabinieri”, “ti conviene farmi arrestare”, “faccio un morto”, “faccio scorrere il sangue a terra”, “ti devo distruggere”, “ti mangio vivo”, “ti squarto nel tribunale”, e altre gravi intimidazioni che si ripetono per diversi minuti; nel video si sentono anche rumori di colpi, probabilmente i calci e i pugni denunciati dalla vittima.

Alla luce di quanto emerso, e sussistendo la flagranza del reato, i carabinieri avevano arrestato la donna. La trentottenne, come poi è stato accertato, già in passato era stata denunciata per analoghi episodi di maltrattamenti nei confronti del coniuge: l’ultimo episodio di violenza, dunque, si sarebbe inserito in un contesto di abusi reiterati nel tempo – in particolare da quando, lo scorso luglio, il marito si era opposto all’ipotesi di trasferirsi in un’altra provincia. Da allora la moglie, secondo le accuse, si sarebbe lasciata andare a un crescendo di aggressività sia verbali che fisiche nei confronti non solo del marito, ma anche dei figli; questi ultimi, in particolare, venivano costretti a rimanere a casa con lei ed erano bersaglio di urla e minacce di schiaffi.

Come richiesto dalla Procura, la trentottenne ora non potrà avvicinarsi ai luoghi abitualmente frequentati dal marito, dovendo mantenere da questi una distanza di almeno mille metri; non potrà inoltre tentare di comunicare con lui con nessun mezzo e in nessun modo, nemmeno per interposta persona. Per vigilare sul rispetto del provvedimento, è stata prevista anche l’applicazione di un dispositivo di controllo a distanza, il cosiddetto “braccialetto elettronico”.



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