Il Po è più a secco a marzo che a Ferragosto: è questo il grido d’allarme lanciato dalla Coldiretti dell’Emilia-Romagna. Secondo un’analisi basata sui dati dell’Arpae, infatti, a Boretto (in provincia di Reggio) la portata registrata del fiume è attualmente di 554 metri cubi al secondo, mentre a Ferragosto dello scorso anno era a quota 679 metri cubi al secondo.
In queste condizioni, come ha osservato la Coldiretti regionale, il maltempo “è atteso come manna” dagli agricoltori del territorio: in Emilia-Romagna non piove in modo significativo da mesi e durante l’inverno appena terminato è caduto il 40% di acqua in meno rispetto allo scorso anno.
Allo stato attuale, quindi, “nel nord Italia la situazione è grave come quella del 2017, uno degli anni peggiori del secolo, che ha creato difficoltà anche per gli usi civili nei centri urbani ed è costata due miliardi di euro in danni all’agricoltura a causa della siccità che ha tagliato i raccolti delle principali produzioni, dagli ortaggi alla frutta fino al mais, ma anche ai vigneti e al fieno per l’alimentazione del bestiame per la produzione di latte”.
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