Reggio, protesta davanti a Federfarma: “Un farmacista vale 120 euro lordi? Vergogna”

protesta farmacisti sede Federfarma Reggio – CISL

Giovedì 26 giugno un gruppo di lavoratori e lavoratrici ha protestato davanti alla sede reggiana di Federfarma, la Federazione nazionale dei titolari di farmacia italiani, che a Reggio rappresenta 70 farmacie private con un totale di circa 800 dipendenti.

Per due ore, dalle 13 alle 15, i professionisti e le professioniste in camice bianco hanno informato i cittadini su quanto sta accadendo: il contratto collettivo nazionale di lavoro delle farmacie private è scaduto lo scorso agosto, ormai quasi un anno fa, e Federfarma finora ha rigettato le richieste – avanzata dalle principali sigle sindacali – di un aumento di stipendio di 360 euro lordi da spalmare nel triennio di applicazione contrattuale, mettendo sul tavolo meno della metà di quanto richiesto: 120 euro lordi in tre anni.

Una controproposta bollata come “inaccettabile” da Fisascat Cisl, Filcams Cgil e Uiltucs Uil, che ha portato all’interruzione delle trattative per il rinnovo del Ccnl e alla mobilitazione. Tanti cittadini si sono fermati a parlare con i farmacisti, molti hanno suonato ripetutamente i clacson in segno di solidarietà passando in auto da via Piccard.


“Che valore dareste al vostro farmacista di fiducia, il professionista che vi aiuta a prenotare esami e visite, che vi consiglia e vi permette di trovare un vero e proprio servizio pubblico essenziale, anche e soprattutto se abitate in zone periferiche? Mentre ci pensate, vi spieghiamo quanto vale per Federfarma il lavoro dei dipendenti delle farmacie private: 120 euro lordi da dividere in tre anni. Vergogna”: è questa la dura presa di posizione di Simone Zannoni (Fisascat Cisl Emilia Centrale), Monis Sassi (Filcams Cgil Reggio Emilia) ed Eleonora Tatulli (Uiltucs Modena-Reggio Emilia)

Negli uffici di Federfarma c’è stato anche un incontro con i vertici locali della federazione, ai quali le organizzazioni sindacali hanno ribadito l’urgenza di dare risposte vere ai lavoratori e alle lavoratrici.

I 120 euro ipotizzati da Federfarma, per i sindacati, “non sono solo insufficienti, sono scollegati dalla realtà economica del settore e dalle esigenze dei professionisti del comparto che, come ognuno di noi, sono alle prese con il carovita portato dall’inflazione e con la perdita del potere di acquisto. Oggi ha preso il via una mobilitazione alla quale, in assenza di sviluppi positivi da parte di Federfarma, seguiranno scioperi e una campagna di comunicazione per informare e soprattutto coinvolgere la comunità dei cittadini e delle cittadine, con una vera e propria call to action, anche attraverso i social”.

Le categorie sindacali reggiane si sono dette “determinate a ottenere non solo quello che spetta, ma quello che è giusto e dignitoso per le lavoratrici e i lavoratori del comparto. Non faremo passi indietro, soprattutto qui a Reggio, città dove le parole ‘diritti’ e ‘lavoro’ hanno un significato profondo e una tradizione importante”.



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