24emilia intervista il presidente di Palazzo Magnani, Davide Zanichelli (video qui sopra), sulla grande retrospettiva dedicata a Jean Dubuffet, uno dei maggiori pittori del XX secolo, che inaugurerà a Reggio Emilia venerdì ma sarà aperta al pubblico da sabato 17 novembre.
La mostra, in cui saranno visibili nelle sale di via Garibaldi fino al 3 marzo 140 opere dell’artista francese tra dipinti, sculture, disegni, grafiche, libri d’artista, composizioni musicali, poetiche e teatrali, darà spazio anche a una sezione specifica curata da Giorgio Bedoni, dedicata all’art brut, termine coniato dall’artista per indicare le produzioni artistiche realizzate in maniera del tutto naturale da individui totalmente digiuni di cultura artistica come i bambini, i detenuti o i malati psichiatrici e che trova proprio in questo concetto, un aggancio con Reggio Emilia, punto di riferimento, a livello internazionale, della pedagogia dell’infanzia e della cura psichiatrica in relazione alle arti.
Apre sabato 17 novembre la tanto attesa mostra promossa dalla Fondazione Palazzo Magnani.
La retrospettiva Jean Dubuffet. L’arte in gioco, dedicata ad uno dei maggiori pittori del Novecento, tra i più originali e inventivi è l’occasione per esplorare i numerosi cicli creativi, le vaste ricerche, le sperimentazioni tecniche inedite e originali. L’esposizione presenta 140 opere tra dipinti, sculture, disegni, grafiche, libri d’artista, composizioni musicali, poetiche e teatrali con una sezione specifica a testimonianza dell’attività di studioso e collezionista dell’art brut, attraverso un nucleo di 30 opere di esponenti storici.
Sono tanti gli spunti offerti dall’esposizione e dalla biografia dell’artista, e la Fondazione Palazzo Magnani approfondirà alcuni degli aspetti più interessanti organizzando conferenze, eventi e visite guidate.
Già sabato 17 novembre alle 18, presso l’aula Magna dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, ci sarà un incontro aperto alla cittadinanza dal titolo Corpo, cervello e immagini, in cui il professor Vittorio Gallese, neuroscienziato e docente dell’Università degli Studi di Parma racconterà quanto negli ultimi decenni le neuroscienze abbiano manifestato un crescente interesse nei confronti dell’Arte e dell’estetica. “La nostra ricerca è volta a studiare il sistema cervello-corpo per comprendere in cosa consista l’esperienza estetica degli oggetti che oggi denominiamo “artistici”. La nozione di “estetica” è declinata secondo la sua originale etimologia: aisthesis, cioè percezione del mondo attraverso il corpo. I risultati delle nostre ricerche suggeriscono che il nostro rapporto empatico con le immagini ha una forte base corporea, perché il corpo ne è lo strumento principale di ricezione”. Queste recenti acquisizioni consentono di affrontare i temi dell’arte e dell’estetica da una prospettiva nuova che indaga insieme le risposte del cervello e del corpo, mettendo in luce le componenti “invisibili” indotte dal visibile.
Altro appuntamento aperto a tutta la cittadinanza è in programma MARTEDÌ 20 NOVEMBRE ORE 18.00, in aula D2.6 presso l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia
con Parole in gioco. Conversazione su Dubuffet in cui i due curatori della mostra, Martina Mazzotta e Frédéric Jaeger converseranno sull’artista partendo dalle esperienze professionali di Fred Jaeger, dai suoi contatti diretti con l’artista, le opere, le tecniche, i cicli via via adottati dal genio multiforme universale di Jean Dubuffet.
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Hanno perso.La liberazione è vvina
si certo, infatti adesso cella diventerà meta turistica di alto livello....
Ma a nessuno ha infastidito la sorridente e gioiosa presenza del Sindaco e dell'Assessore Bonvicini all'abbattimento di quel monumento dello spreco di risorse pubbliche e […]