Radiovasca. Magna magna

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Correnti e clan del Pd reggiano non riescono a trovare il successore di Prudencio. S’avanzano originali e inattese candidature.

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Il gemellaggio reggiano con la cittadina palestinese di Beit Jala non è avvenuta nel momento migliore. Danielino Marchi è stato fermato all’aeroporto di Tel Aviv per un libro ritenuto “scomodo” dai cattivissimi controllori israeliani. Pare che, in realtà, Danielino sia stato ritenuto elemento sospetto a causa dei lineamenti palesemente arabeggianti e dall’intensa abbronzatura.

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Hamas 1. Solo un centinaio in piazza a Reggio per gridare “Free Palestine”. Il sistema di controllo delle masse locali ha funzionato.

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Hamas 2. In piazza per Israele invece ben tre sedicenti partiti locali: Italia Morta, +Kinsect e qualcosa che si autodefinisce partito socialista. Contati i presenti alla mobilitazione: ventiquattro.

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Hamas 2 bis. La folla è stata arringata da Maura Manghi detta Braccino, che nei giorni scorsi si è candidata alla presidenza locale di Italia Morta, della quale peraltro era già alla guida. Stante il mare di adesioni, la notaia appassionata di golf ha deciso di spostare il congresso dal proprio ufficio professionale in via Emilia al più capiente Catòmes Tot. Che come location, diciamo pure, si presta bene all’evento di IM.

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Ma il vero clou della settimana è stato messo in piedi da Andrea Capelli, il quale ogni volta che si muove combina guai. Per festeggiare il centoventesimo compleanno delle Farmacie comunali (circostanza storica peraltro errata: la prima farmacia di Reggio nasce nel 1900, come documentano gli storici), oltre alla fanfara istituzionale, il robusto presidente-per-mancanza-di-prove ha addirittura occupato la Sala degli Specchi del Teatro Municipale per una sontuosa serata di gala, ovviamente corroborata da una cena pantagruelica, a cui ha invitato una notevole manica di scrocconi a spese pubbliche. Consiglieri comunali, sindaci, assessori, personaggi selezionati a titolo ignoto hanno banchettato tutta sera alla faccia della missione che dovrebbe caratterizzare un’azienda teoricamente votata alla salute e all’assistenza ai più fragili. Nel corso della festa il neolaureato consigliere pidino Matteo Braghiroli ha dato spettacolo come se fosse alla sua festa di laurea (scienze della comunicazione a Unimore, non Harvard e nemmeno Bologna).

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Lo stesso Braghiroli è riuscito a portare alla discussione della tesi sia Prudencio sia PLC, immortalati con tanto di foto. Resta in piedi il problema: chi troverà al ragazzo un lavoro vero? Forse la politica?

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Bella mostra ai Chiostri di San Pietro dedicata ai quarant’anni dei Cccp. Sui social molti commenti negativi di postanti convinti che il gruppo fondato da Giovanni Lindo Ferretti fosse una specie di associazione Italia-Urss e non, viceversa, un gruppo punk che costruiva la propria identità sulla critica al rapporto tra socialismo reale ed Emilia ai tempi rossa, per di più cresciuto a Berlino prima della caduta del Muro. Un po’ di studio della storia non stonerebbe. Magari anche una visitina alla mostra.

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Luca Vecchi non sa più come fare con questa storia di Kanye West. Siamo la città delle persone, della creatività, dell’educazione, la città del Tricolore, dell’innovazione – e adesso pure dei rapper americani che esaltano Hitler e la soluzione finale. Gli eredi dei partigiani dell’Anpi hanno già protestato: questo non lo vogliamo, piuttosto ridateci gli Inti Illimani.

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Quel che dovrebbe fare di intelligente Prudencio è convincere C.Volo, Maioli-Ligabue compresi, a invitare Vasco Rossi a RcfArena. I tempi delle rivalità sono finiti, Vasco continua a riempire in pochi minuti tutti gli stadi che vuole, nella storia che si va componendo di Campovolo non può mancare il re della storia del rock italiano. La musica unisce, non deve dividere. A giugno ‘24 Vasco fa sette date in fila a San Siro, ovviamente tutte già sold out. Possibile che non lo si chiami a Reggio Emilia?

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L’ex deputato Mauro Del Bue ha rischiato la pelle a causa di un boccone di carne non deglutito. Lo hanno salvato appena in tempo. I tempi sono davvero cambiati: un vero socialista non avrebbe mai avuto difficoltà a papparsi il boccone tutto intero.



Ci sono 10 commenti

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  1. Gigi Spezzani

    Direttore, Lei è una persona coltissima ed estremamente intelligente.
    Per questo immagino riconoscerà che la lettura del lavoro dei CCCP-Fedeli alla linea che ha fatto in due righe sia quantomeno riduttivo, ed in parte fuorviante.
    “Un gruppo punk che costruiva la propria identità sulla critica al rapporto tra socialismo reale ed Emilia ai tempi rossa” mi pare un po’poco. Se la dialettica tra Emilia Rossa e socialismo reale è uno dei temi trattati, il principale e più importante è il rifiuto e la critica dell’ideologia unica consumistico-liberista, utilizzando come provocazione e pretesto la celebrazione di un’alternativa all’epoca già morente.
    Se ci sono persone come minimo ingenue che hanno travisato l’opera di Ferretti&co. come celebrazione dell’URSS, mi pare disonesto anche sostenere quello che scrive lei. L’operazione che hanno fatto è altro, e vole molto più in alto. Primato della sostanza sulla forma, riflessione sull’alterità dello stato di cose, gusto della provocazione e piacere nel confondere le idee, coraggio di riappropriarsi di una centralità intellettuale anche nella periferia più estrema, in quanto il centro non è geografico, ma umano. Ed è solo una manciata degli argomenti sfiorati dai nostri conterranei.

    E basta con questa solfa su Vasco Rossi. Se volesse venire, a Vasco sarebbero stesi tappeti rossi. C.Volo è lì per fare business, mica per sostenere inutili baruffe. O pensa che Coopservice anteponga l’ammirazione per Ligabue a diversi milioni di euro?

    • NF

      Radiovasca usa lo stesso registro linguistico da quando è nata. Non analizza, è satirica, breve, veloce, provocatoria. Non abbiamo ancora approfondito i contenuti della mostra e non lo faremo certo su Rv. La ringrazio per le argomentazioni che condivido quasi per intero. Però l’accusa di “disonestà” mi sembra fuori luogo. Saluti.

      • Gigi Spezzani

        Buongiorno Direttore,
        ammetto che il termine ‘disonestà’ è eccessivo, e me ne scuso.
        Conosco il tono di Radiovasca, leggero e provocatorio, e lo apprezzo molto.
        Forse per eccessivo affetto verso l’oggetto del discorso, ho trovato comunque la frase particolarmente fuorviante, soprattutto per chi non conosce molto i CCCP, per anagrafe e/o per frequentazioni culturali.
        Appena possibile, leggerò volentieri il vostro reportage sulla mostra.
        Saluti.

  2. Robertone

    Sono rimasto molto deluso dal menu. Altro che cena pantagruelica. Due sole portate (un primo e un secondo), cucina povera (passatelli e bon roll), un solo vino in tavola (lambrusco) e niente cocktail bar all’uscita. Ma quale cena suntuosa? Siamo andati a mangiare un kebab in via Roma subito dopo…

    • Roberto

      Le porzioni non erano abbondanti, è vero, ma di qualità. Male la scelta del vino: abbinamento errato ma darei la colpa a Capelli che dubito frequenti ristoranti stellati (difatti il pranzo del giorno dopo era al Canossa – i bolliti hanno causato abbocchi post prandiali durante la visita alla mostra sui CCCP, già soporifera di suo). Viste le porzioni della cena di gala il povero Lanfranco sarà tornato a casa affamato. Chiederemo alla moglie, nemmeno lei longilinea.

      Per i poveri e scontenti dipendenti FCR pare abbiano dato i rimasugli della cena, servita in un pranzo ai chiostri di San Pietro. Più che un pranzo un aperitivo, mi hanno riferito.

    • Roberto

      Mi sono fatto la stessa domanda ma ho saputo che Kaiti voglia lentamente “sfilarsi” dalle collaborazioni con la Giunta, assieme ad altri storici fornitori del Partito (v. “Amici degli amici”). Pare che aleggi nell’aria una debacle elettorale.

      Meglio apparire neutrali agli occhi dei prossimi governanti.

    • Leo

      Ecchenneso, forse stava finendo di montare il palco di Kanye West… io rispondevo al direttore che si domandava chi troverà un lavoro al Brag…

  3. Leo

    Direttore! Una volta tanto non è informato! Ovvio che a Braghiroli la politica ha già trovato un lavoro… Dal Kaiti pigliatutto ca va sans dire! Che poi sia un lavoro vero questo è un altro paio di maniche…

  4. Roberto

    Ero fra gli ospiti alla cena di gala di Comunali Riunite. Confermo che il Braghiroli si è aggirato fra i tavoli con fare spavaldo alla ricerca di endorsement e appoggi. Cagato poco da molti, forse grazie all’ottimo medaglione di maiale ripieno di cipolla caramellata.


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