Via Luxemburg, il Consiglio di Stato respinge il ricorso del Comune: Reggio dovrà rivedere il suo Pug

municipio Comune di Reggio Emilia Spqr

La quarta sezione giurisdizionale del Consiglio di Stato, nell’udienza di giovedì 15 settembre, ha respinto per insussistenza di motivi il ricorso del Comune di Reggio che aveva chiesto di sospendere la sentenza con la quale lo scorso luglio il Tar di Parma aveva riconosciuto a tre imprese edili il diritto di costruire in via Luxemburg.

Alla luce del provvedimento, il Comune reggiano dovrà ora rivedere il Piano urbanistico generale (Pug, lo strumento di pianificazione e governo del territorio) e completare l’istruttoria fino alla sentenza definitiva.

La vicenda risale a qualche anno fa: le tre società a responsabilità limitata Campani, Dal Re Claudio e Il Borgo avevano presentato al Comune le domande per realizzare insediamenti residenziali – per un totale di oltre trenta villette – su terreni situati indicativamente a nord-ovest e a sud rispetto all’attuale collocazione del nuovo Conad Superstore di via Luxemburg.

Ma il Comune di Reggio, già nel 2013, aveva adottato un Piano operativo comunale (Poc) che prevedeva regole più stringenti rispetto alla legge urbanistica regionale, dando ai privati fino a un massimo di cinque anni di tempo per arrivare all’approvazione della previsione urbanistica (mentre per la norma regionale era sufficiente il solo deposito della proposta di edificazione), pena l’impossibilità di procedere con l’attuazione dell’intervento edilizio.

Così, quando l’approvazione dei progetti delle tre imprese edili non si concretizzò, il Comune decise di cancellare l’edificabilità di quelle aree per preservarle come zone di verde agricolo urbano, scatenando però un contenzioso: per tutta risposta, infatti, le tre aziende presentarono un ricorso al tribunale amministrativo regionale, che lo scorso luglio ha riconosciuto loro il diritto di costruire in via Luxemburg (seppur negando il danno economico reclamato dai costruttori, che avevano avanzato richieste di risarcimento milionarie). La contromossa dell’amministrazione comunale reggiano non si era fatta attendere, con il ricorso al Consiglio di Stato per difendere le scelte di riduzione del consumo di suolo e richiedere la sospensiva della sentenza avversa del Tar parmigiano.

“Tra le righe pare fondato dire che le tesi di resistenza poste in essere dal Comune non apparirebbero ragionevolmente accoglibili, il che costituirebbe un potenziale precedente per tutti gli altri ricorsi presentati in questi giorni”, ha commentato il consigliere comunale reggiano e capogruppo di Alleanza Civica Filippo Ferrarini: “Sarebbe bene che il Comune e l’assessore Pratissoli facessero un’analisi di ragionevolezza sull’insistere in una battaglia legale che potrebbe rivelarsi un boomerang, con l’aggravio di aggiuntive spese processuali e con un danno all’immagine politica”.