Viale Umberto, il Comune vede i cittadini

Il progetto di manutenzione e rinnovamento del sistema del verde di viale Umberto I – tratto da piazza Cadorna a piazza Lepanto – si inserisce nella riqualificazione e valorizzazione della Passeggiata Settecentesca di Reggio Emilia dal palazzo Ducale di corso Garibaldi alla Reggia di Rivalta, nell’ambito del Progetto Ducato Estense, finanziato dal ministero per i Beni e le attività culturali ed il Turismo (Mibact) con 14,5 milioni di euro.

Il Progetto Ducato Estense comprende anche la riqualificazione e valorizzazione del Parco del Giardino segreto della Reggia rivaltese, interventi di restauro al complesso rinascimentale Villa del Mauriziano, dimora estiva di Ludovico Ariosto, oltre a interventi di riqualificazione di via Ariosto e delle piazze Gioberti e Roversi, in questi due ultimi casi già realizzati.

A lavori conclusi, nei luoghi estensi oggetto di restauro e valorizzazione saranno messi a dimora 730 esemplari in più rispetto a oggi portando il patrimonio verde da 947 a 1.677 piante.

HANNO DETTO – Il tema ‘verde’ di viale Umberto I è stato trattato oggi, in un incontro pubblico, promosso dall’Amministrazione comunale, dopo quelli avvenuti tra 2018 e 2019, con la partecipazione dell’agronomo e arboricoltore Giovanni Morelli, tra i massimi esperti in Italia, e il professor Ugo Pellini, esperto di botanica. L’incontro è stato introdotto dall’assessora alle Politiche per la Sostenibilità – Ambiente, Agricoltura e Mobilità sostenibile – Carlotta Bonvicni.

L’AGRONOMO MORELLI – “Questo viale ha molto vissuto e purtroppo nel tempo ha subito molte intromissioni, che certamente avvennero senza un intento lesivo nei confronti degli alberi, ma di fatto si sono tradotte in una condizione di sofferenza e deperimento generalizzate – ha detto l’agronomo Giovanni Morelli – Alcuni di questi alberi hanno maturato condizioni di instabilità e dovranno essere abbattuti, perché non disponiamo oggi di strumenti tecnici che ci permettano di ripristinare condizioni di sicurezza per i cittadini nel rispetto dell’integrità dell’albero. Altri di questi alberi si trovano in una condizione vegetativa depressa, che affonda le sue origini nel passato, quando gli alberi subirono scavi o altri interventi, come potature non sempre congrue e coerenti con il benessere della pianta: questi alberi, nell’eventualità di un ulteriore intervento o intromissione, potrebbero non sopravvivere e in questi casi andrà puntualmente valutato il loro stato, anche in rapporto alle condizioni di progetto, per verificare se sia possibile e opportuno mantenerli in condizioni di salute, di benessere per gli alberi stessi, oltre che di funzionalità dell’opera che verrà realizzata (la riqualificazione complessiva del viale, ndr).

“Perciò, vi sono alcuni alberi – ha spiegato Morelli – che presentano oggi una condizione di instabilità strutturale, per i quali non si può far nulla e quindi dovranno essere purtroppo eliminati; vi sono altri alberi, per i quali bisognerà valutare l’opportunità del mantenimento, sia in termini relativi alle azioni di realizzazione del progetto, sia in termini assoluti, perché trattandosi di alberi giunti a una fase cruciale della loro vita e per errori pregressi nei loro confronti – che risalgono a 20-40 anni fa, cioè fanno parte della lunga storia del sito – probabilmente sono condannati a un lento degrado. Quindi nel momento in cui si ripensa la dotazione botanica del viale, potrebbe essere opportuno in termini progettuali immaginare la sostituzione di parte di questi esemplari”.

Sul tema dell’omogeneità delle specie arboree nel sito di viale Umberto I, l’agronomo Morelli ha aggiunto: “In un singolo sito, l’omogeneità di specie è una caratteristica che garantisce una maggiore razionalità di tipo gestionale, poiché tutti gli alberi possono essere seguiti secondo la stessa calendarizzazione, considerando che abbiano le stesse esigenze. Quindi una situazione compositiva relativamente omogenea, quella di viale Umberto I, richiederebbe sicuramente, dal punto di vista razionale, la possibilità di avere un’unica specie di riferimento. Ciò non significa che si debba perseguire l’uniformità su scala maggiore. Anzi, su scala ad esempio comunale dovrebbe essere perseguita la variabilità delle specie, perché questo – lo dice una grande quantità di studi in proposito – garantisce la continuità nel tempo del patrimonio arboreo complessivo, soprattutto nell’eventualità in cui dovessero intervenire delle patologie a carattere epidemico. Tali patologie colpirebbero infatti una specie in particolare e perciò solo una parte del patrimonio arboreo verrebbe danneggiata, mente altre specie, diverse, sopravviverebbero, dando all’Amministrazione comunale la possibilità di garantire la continuità del patrimonio arboreo pubblico”.

La città, soprattutto quella contemporanea, è dinamica, non cristallizzata ma soggetta al cambiamento. E’ possibile compiere scelte virtuose, in termini di pianificazione del patrimonio verde, tali da integrare e armonizzare il cambiamento con la presenza, la qualità e il benessere del patrimonio verde da qui ai prossimi decenni?

“Sì, è assolutamente possibile – ha concluso il dottor Morelli – A differenza di quanto abbiamo ereditato in tema di verde urbano, che appunto è frutto di errori anche inconsapevoli fatti 50-60 anni fa, noi oggi disponiamo delle conoscenze e degli strumenti tecnologici ed economici che ci permettono di realizzare delle opere sostenibili anche nel futuro. Ovviamente, le città del futuro dovranno essere incentrate sul benessere degli alberi. Oggi possiamo farlo. L’intangibilità dell’albero in futuro, deve essere un requisito progettuale già oggi. Immaginare una città che permetta la sopravvivenza degli alberi, è immaginare una città sostenibile nel futuro e questo lo si può ottenere con una pianificazione di lungo periodo”.

L’ASSESSORA BONVICINI – “Con l’incontro di oggi – ha detto l’assessora Carlotta Bonvicini – abbiamo voluto portare avanti l’impegno, che ci eravamo presi con l’approvazione della mozione di iniziativa popolare da parte del Consiglio comunale, iniziando anche a parlare in modo più approfondito di cosa significhi mantenere il verde in ambito urbano e per farlo abbiamo chiamato uno dei massimi esponenti nazionali, l’agronomo Giovanni Morelli, che è fra l’altro autore delle perizie di stabilità compiute sugli alberi di viale Umberto I. E’ stata un’occasione molto importante sia per approfondire il tema del verde urbano in generale, sia per capire in cosa abbia consistito l’analisi di stabilità che lo stesso agronomo ha condotto sugli alberi del viale, quale sia effettivamente il loro stato attuale, il loro vigore vegetativo e quali potrebbero essere le loro chance di sopravvivenza in futuro”.

Sul percorso di approvazione del progetto di riqualificazione di viale Umberto I, che comprende la manutenzione e il rinnovamento del verde, l’assessore Bonvicini ha sottolineato che “su questo tema va fatta un po’ di chiarezza. Questo progetto ha visto la sua genesi nel 2015, il progetto esecutivo è stato approvato nel 2018. Parliamo di un progetto che si avvia perciò all’inizio dei lavori, pianificati per il prossimo autunno, salvo impedimenti legati all’emergenza Covid in cui ancora ci troviamo, sebbene i lavori non siano stati ancora appaltati. Questo è sempre stato detto ed è sempre stato chiaro, non è una novità.

“E’ sempre stato esplicito l’assunto di partenza della discussione, che è avvenuta con i cittadini, inclusi i comitati, e in generale con tutti coloro che hanno chiesto informazioni: non era più possibile apportare modifiche di progetto, in quanto il progetto era già approvato, ma era possibile apportare alcune modifiche in corso d’opera, cioè in sede di cantiere. L’obiettivo della giornata di oggi era anche di cominciare ad approfondire l’eventualità, apportando piccole modifiche e accortezze durante la fase di cantiere, di mantenere alcuni dei 75 alberi sottoposti sì ad analisi di stabilità, ma anche da valutare ulteriormente riguardo al loro reale vigore vegetativo: questa implementazione di indagine ci dirà se abbia senso che vengano mantenuti o se prendere altre soluzioni”.

In tema di patrimonio verde nei siti del Progetto Ducato Estense, l’assessora Bonvicini ha evidenziato che a conclusione degli interventi “avremo 1.677 alberi in più, mentre nel solo viale Umberto I arriveremo ad avere in totale 555 alberi, grazie al rinvigorimento dell’attuale dotazione arborea, oltre che al mantenimento di quanto è già presente”.

L’intervento su viale Umberto I, ha concluso l’assessora, “non si incentra solo sul tema della cura e rinnovamento del verde, ma ad esempio anche sulla sicurezza della mobilità, a cominciare da quella ciclabile e pedonale, sul miglioramento dell’illuminazione pubblica, sulla rimozione delle barriere architettoniche, oltre che sul restauro dei beni storici presenti. L’investimento per queste azioni è di circa 1,8 milioni di euro. Il verde è solo una parte, certo importante, al punto che abbiamo voluto approfondirla per informare e rispondere agli interrogativi dei cittadini, con il contributo importante di esperti di riconosciuta competenza. Ci interessa una chiara informazione, di merito e non ci interessa altro. Siamo qui per migliorare la città, i luoghi di vita urbani, per migliorare la vita e il benessere di tutti, con il dovuto rispetto per gli alberi, la sicurezza delle persone, la dignità e il decoro di questo viale come degli altri luoghi Estensi al centro del Progetto”.

IL VERDE DEL VIALE IN NUMERI – Attualmente il viale Umberto I è contraddistinto dalla presenza di 481 alberi distribuiti in quattro doppi filari: due doppi filari di tigli a corredo della strada e dei viali interni (piantati intorno agli anni Trenta del secolo scorso) e due doppi filari di specie diverse a corredo dei viali esterni, piantati nel corso degli ultimi anni senza alcun riferimento e rispetto del disegno storico iniziale.

Il progetto del verde, acquisite e valutate le strategie generali di progetto nonché le condizioni di stabilità e vegetative degli alberi, prevede la manutenzione dei due doppi filari di tigli disposti lungo la strada e i viali interni (si tratta in sostanza dell’integrazione delle ‘fallanze’, cioè degli alberi mancanti) e il rinnovamento dei due doppi filari presenti lungo i viali esterni.

Al termine dell’intervento, il numero di alberature presenti lungo il viale aumenterà di 74 unità rispetto ad oggi raggiungendo il numero di 555 esemplari.

Sono previsti interventi di messa a dimora di 191 alberi adulti, tra inserimento di nuovi esemplari (ove mancanti) e di sostituzione 117 alberi esistenti, dei quali una buona parte in condizione di pericolosità elevata e un’altra parte in stato vegetativo compromesso (così come emerso da perizia).

Per questo, lungo il segmento sud di viale Umberto I (da piazza Cadorna a piazzale Lepanto) si passerà dagli attuali 481 alberi ai 555 a fine lavori, con un incremento di 74 esemplari.

In viale Umberto I è quindi prevista una importante riqualificazione del sistema naturale, che contribuirà a rigenerare e incrementare le alberature e con esse la loro capacità fotosintetica, ovvero di produzione di ossigeno.

Alberi che oggi sono in condizioni di sofferenza o particolarmente defogliati, e quindi in grado di dare scarso apporto alla produzione di ossigeno, verranno sostituiti con esemplari adulti che avranno un’altezza compresa tra i 4 e i 6 metri: sostituzione che avverrà in modo graduale (un tratto alla volta) e immediata, andando anche a colmare le notevoli fallanze già presenti nei diversi filari.

Le sostituzioni delle alberature gravemente compromesse con piante sane e robuste introdurranno anche maggiore sicurezza, rispetto all’effettiva stabilità degli alberi.

I filari centrali di tigli non verranno toccati anzi, verranno ripristinate le alberature laddove mancanti, le opere di riqualificazione del verde si concentreranno invece sui filari esterni, per restituire alla città un viale importante, riportandone alla luce la sua storica maestosità.

Sul progetto del verde di viale Umberto I, il Comune ha prodotto strumenti informativi dedicati – lo spazio internet www.comune.re.it/vialeumbertoprimo che sarà costantemente aggiornato e un opuscolo in distribuzione allo Iat di via Farini – che consentono, a quanti sono interessati a conoscere più da vicino il progetto, di prendere visione dei diversi interventi.

Su tali strumenti è riportata una mappa che illustra lo stato attuale e il prospetto previsto in quanto a sostituzioni e nuove piantumazioni.

GLI ALTRI ASPETTI DEL PROGETTO DI VIALE UMBERTO I

Il progetto della Passeggiata settecentesca, in particolare nel tratto di viale Umberto I, è volto alla ricerca di un equilibrio tra lo spirito del luogo e lo spirito del tempo, ovvero tra il restauro del bene culturale e l’esigenza di dare risposte a nuove funzioni urbane.

Mira pertanto a individuare una soluzione che, da un lato, cerca di portare alla luce, per quanto possibile, il disegno storico originario, dall’altro ambisce a dare risposta alle istanze e alle nuove sensibilità quali la sicurezza urbana e stradale, l’accessibilità e fruibilità per tutti, l’utilizzo pubblico del bene per attività culturali, ludiche e sociali.

Il tutto per fare oggi, ancora, di viale Umberto I “il pubblico passeggio fuori di Porta Castello”.

La Passeggiata estense è un’opera che appartiene a tutta la città, che guarda al futuro e di fatto ripensa questo tratto urbano in un’ottica di recupero della qualità e ambientale. L’intervento si compone perciò di tanti aspetti, da quello culturale a quello storico-paesaggistico; da quello della mobilità a quello del verde.

Miglioramento della viabilità e della sicurezza stradale

Viale Umberto I è interessato da ingenti flussi di traffico, specialmente nelle ore di punta; inoltre, le sue ampie dimensioni favoriscono il transito dei veicoli a velocità elevate. Per fluidificare il traffico, limitare la velocità dei veicoli e garantire maggiore sicurezza agli stessi e alla cosiddetta utenza debole – pedoni e ciclisti – il progetto prevede la realizzazione di una rotonda all’incrocio del viale con via Codro, di uno spartitraffico centrale continuo, sul quale è disposto il sistema di illuminazione stradale, e di attraversamenti protetti. È inoltra prevista l’installazione di due impianti semaforici a chiamata (uno sul viale e uno su via Codro) a protezione degli attraversamenti degli utenti della scuola elementare.

Va sottolineato che la svolta in sinistra su un viale di queste dimensioni, con due corsie per senso di marcia, è altamente pericolosa ed è stata foriera di insicurezza, incidenti e infrazioni al Codice della strada. Per questo motivo si è deciso di creare un cordolo centrale continuo e realizzare una piccola rotatoria in corrispondenza di via Codro per permettere l’inversione di marcia. Il tutto verrà realizzato in modo da garantire la massima sicurezza di tutti gli utenti, mantenendo due percorsi, uno prettamente pedonale e uno ciclabile, su entrambi i lati del viale.

Riqualificazione percorsi ciclopedonali e abbattimento barriere architettoniche

Il disegno del viale è caratterizzato dalla presenza di quattro percorsi paralleli, due interni e due esterni. Per favorire la fruibilità ai pedoni e ai ciclisti, il progetto prevede di distinguere i percorsi ciclabili (esterni) da quelli pedonali (interni). Per valorizzare gli aspetti architettonici e paesaggistici si prevede di sostituire l’attuale pavimentazione in asfalto stradale con un conglomerato bituminoso miscelato a pietra naturale di colore chiaro e di rinnovare e implementare gli elementi di arredo urbano. Il progetto prevede inoltre l’abbattimento delle barriere architettoniche per garantire maggiore accessibilità e fruibilità ai disabili. Grazie alla creazione di due nuove aree pedonali sarà anche possibile sostare in prossimità delle fontane storiche.

Incremento dell’illuminazione pubblica

L’illuminazione del viale, soprattutto lungo la carreggiata stradale e i due viali interni, non risponde più alle attuali esigenze funzionali e di sicurezza urbana. Il progetto dell’illuminazione prevede l’introduzione di lanterne su palo come quelle utilizzate nel tratto di viale Umberto I già riqualificato e lungo tutta la Passeggiata Settecentesca; prevede inoltre soluzioni illuminotecniche specifiche per gli elementi di pregio architettonico (fontane e obelischi). Le lanterne su palo saranno disposte su 7 file parallele in corrispondenza del centro della carreggiata (doppia lanterna), dei viali interni e dei viali esterni, in modo da ottenere un sostanziale incremento dell’illuminazione della strada e degli attraversamenti, dei viali pedonali interni e dei viali ciclabili esterni. L’illuminazione sarà realizzata interamente con proiettori a led.

Restauro delle fontane storiche e degli obelischi

I manufatti di pregio storico-architettonico – due fontane e quattro obelischi – che caratterizzano l’aspetto storico del viale sono degradati dal tempo, dall’azione dello smog e dal susseguirsi di interventi incongrui. In particolare, le fontane hanno perso la loro conformazione originaria per le modifiche al piano del viale causate da asfaltature e inserimento di nuove reti impiantistiche. Il progetto prevede il restauro della componente architettonica e impiantistica delle due fontane: sarà ripristinato il getto d’acqua centrale, mentre la vasca sarà impermeabilizzata e delimitata, come in origine, da un cordolo circolare che fungerà da seduta e contribuirà a restituire l’immagine originaria del manufatto. I quattro obelischi verranno puliti e restaurati. Obelischi e fontane verranno infine valorizzati con l’introduzione di un sistema di illuminazione ad hoc.