Il suo lavoro spazia dalla musica per ensemble a quella orchestrale, dalle formazioni sperimentali all’elettronica e alla musica per teatro. La sua ricerca parte da una visione assoluta del suono. Il suono come materia con la quale tutto è possibile. Le sue composizioni sono eseguite in tutto il modo, dalle rassegne di musica contemporanea ai festival di teatro. Gabriele Marangoni sabato 2 novembre, ore 20.30, presenta al Festival Aperto, in prima assoluta, Ùtera, progetto di immersione sono-visiva.
Con Ùtera – 13 configurazioni per ensemble elettroacustico, performer con sensori biodinamici, video e voci spazializzate – si rinnova così la collaborazione tra Festival Aperto e l’artista, che già nel 2017 aveva portato alla messa in scena a Reggio Emilia di Silent, un altro audace progetto che si proponeva di indagare il suono nella sua presenza e assenza e che prevedeva anche artisti non udenti in scena.
In Ùtera l’integrazione di mezzi espressivi e tecnologici è spinta a un grado tale da trascendere la forma concerto per farsi esperienza sensoriale totale. L’ensemble elettroacustico funziona come un’estensione del corpo umano, ovvero della performer/danzatrice, grazie a sensori biodinamici che trasformano le tensioni muscolari in output atti a modificare il suono in tempo reale.
Artisti dal vivo, live electronics, tecniche di spazializzazione sferica, partitura luminosa: nessun elemento nell’opera esiste a prescindere dall’altro. Lo spazio teatrale si fa pertanto utero sonoro/architettonico, dove, spiega l’artista “il gesto diventa viaggio, l’universo interiorità, la vista pensiero, in un ambiente alimentato dal potenziale umano e dalla tecnologia. Un’utopia della creazione.”
Teatro Cavallerizza
sabato 2 novembre 2019, ore 20.30
Ùtera
di Gabriele Marangoni – prima assoluta
13 Configurazioni per ensemble elettroacustico, performer con sensori biodinamici, video e voci spazializzate
Stefania Tansini perfomer / danzatrice
Secret Theater Ensemble
Coro L’Indaco
Tempo Reale elettronica
Dario Garegnani direttore
produzione Fondazione I Teatri / Festival Aperto
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La minuscola Libreria del Teatro .... enorme baluardo.
Esiste sul filo rosso che ha attraversato Reggio Emilia il docufilm di Fasanella Pannone "Il sol dell'avvenire", ad ogni modo condoglianze alla famiglia.