La Regione Emilia-Romagna ha confermato che anche per l’anno accademico 2021-2022 il 100% degli studenti idonei (complessivamente circa 26.400) riceverà una borsa di studio universitaria. Un obiettivo raggiunto grazie a un importante investimento economico da parte della Regione: ammontano a 102 milioni di euro le risorse disponibili, quattro milioni e mezzo in più rispetto all’anno accademico precedente tra contributi in denaro (saliti da 83,3 a 87,7 milioni) e la quota destinata ai servizi (quasi invariata, passata da 14 a 14,1 milioni).
Negli ultimi due anni, dunque, l’investimento regionale sulle borse di studio universitarie è aumentato complessivamente di otto milioni e mezzo di euro, dal momento che l’anno accademico 2020-2021 aveva già fatto registrare un incremento di quattro milioni rispetto a quello precedente.
Anche se le iscrizioni sono ancora in corso, gli atenei emiliano-romagnoli si stanno confermando ai livelli degli anni precedenti, con 169mila tra studenti e studentesse che hanno già scelto di studiare in regione. Il quadro complessivo si rispecchia anche nelle graduatorie provvisorie delle persone destinatarie delle borse di studio: il 51% di queste è fuori sede (lo scorso anno era il 45%), il 12% è pendolare.
Il punto su risorse stanziate e servizi offerti è stato fatto mercoledì 15 dicembre in videoconferenza dall’assessora regionale all’università Paola Salomoni insieme ai rappresentanti degli atenei dell’Emilia-Romagna: Laura Ramaciotti, rettrice dell’Università di Ferrara; Sara Rainieri, prorettrice per la didattica e i servizi agli studenti dell’Università di Parma; Thomas Casadei, delegato alla comunicazione dell’Università di Modena e Reggio Emilia; Nicola De Luigi e Roberto Vecchi, delegati del rettore dell’Università di Bologna rispettivamente alla formazione internazionale e nuove attivazioni e alla didattica.
“Il diritto allo studio è al centro delle politiche della nostra regione, che da sempre garantisce le borse di studio alla totalità degli idonei”, ha ricordato l’assessora Salomoni: “Anche quest’anno aumentiamo i fondi per assicurare un’istruzione universitaria di qualità a ragazzi e ragazze meritevoli, seppur si trovino in condizione economica svantaggiata, perché nessuno deve rimanere indietro. Crediamo infatti e continuiamo a investire, assieme ai nostri atenei che ringrazio vivamente, per un sistema universitario inclusivo, attrattivo e accogliente, che anno dopo anno si mostra sempre più capace di attirare i giovani da altre regioni e non solo: più della metà di queste borse di studio sono destinate a studenti fuori sede, a conferma che i nostri istituti sono luoghi accoglienti e aperti”.
Dei quasi 102 milioni di euro complessivi, 36 milioni provengono dal riparto del fondo integrativo statale per la concessione delle borse di studio (l’Emilia-Romagna si è aggiudicata la seconda quota più alta a livello nazionale, dopo quella del Lazio), mentre altri 26 milioni sono arrivati dalla tassa regionale per il diritto allo studio.
Una novità di quest’anno è la partecipazione – con risorse proprie – anche degli stessi atenei, che complessivamente hanno contribuito con un milione di euro, in modo proporzionale rispetto al numero dei destinatari delle borse di studio di ciascuna università. L’investimento regionale e di Er.Go (l’azienda regionale per il diritto agli studi superiori), compresi anche i servizi, ammonta invece a circa 39 milioni.
“Un altro impegno che ci siamo presi assieme a Er.Go e alle Università”, ha aggiunto Salomoni, “è quello di dare un sostegno agli studenti e alle studentesse in fuga dall’Afghanistan, che stanno vivendo un vero e proprio dramma”.
La Regione, nello specifico, ha messo a disposizione 380mila euro in borse di studio, a cui si aggiungono i servizi resi disponibili da Er.Go e dagli stessi atenei. Su dodici studenti pre-immatricolati all’università di Bologna, sei sono già ospitati in alloggi di Er.Go, e altri sei potrebbero seguire a breve. Gli uffici stanno inoltre valutando altre 77 domande: 56 riguardano corsi universitari di primo e secondo livello, 19 sono candidature per corsi post-laurea e due fanno riferimento all’istituto superiore di studi musicali “Vecchi-Tonelli” di Modena.
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In questi "tavoli" si rappresentano situazioni che non corrispondono alla realtà, ma di che parlano!?
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