Un’indagine congiunturale delle Camere di commercio provinciali e di Unioncamere Emilia-Romagna ha evidenziato il forte impatto della pandemia sulla produzione artigiana in Emilia-Romagna. Le conseguenze dell’emergenza sanitaria hanno contribuito alla più ampia recessione mai rilevata nel settore: secondo lo studio, infatti, nel terzo trimestre del 2020 la produzione nell’industria è scesa del 10,3%, mentre il volume d’affari delle imprese artigiane delle costruzioni è calato del 9,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
La tendenza negativa dell’artigianato nell’industria, come ha evidenziato il report, ha riguardato anche l’andamento del fatturato (-9,3%), mentre per il futuro non fa ben sperare la forte caduta degli ordini (nell’ordine del -10%).
Gli effetti negativi della pandemia non si sono ancora abbattuti sulla demografia delle imprese: a fine settembre 2020 quelle attive ammontavano a 27.043 (con un calo del 2% anno su anno), con una riduzione della base imprenditoriale soprattutto nei settori della moda (-3,6%) e della metallurgia (-1,6%).
Quanto all’artigianato nelle costruzioni, il volume d’affari nel terzo trimestre dello scorso anno è calato del 4% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. L’arretramento è stato leggermente più ampio rispetto alla flessione (-3,1%) registrata dal volume d’affari. Anche per quanto riguarda il segmento delle costruzioni, come hanno rilevato gli analisti, la pandemia non sembra aver ancora influito sulla demografia delle imprese: a fine settembre 2020, infatti, la consistenza delle imprese artigiane attive nelle costruzioni era pari a 50.523 unità (con un leggero calo del -0,3% anno su anno).







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