Un volume sulla Biblioteca Capitolare di Reggio Emilia

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Riapre al pubblico uno scrigno di cultura, ricco di tesori custoditi lungo i secoli fin dal Medioevo. Un giacimento di immenso valore storico e culturale di manoscritti e volumi antichi che verranno messi a disposizione della consultazione pubblica, delle scuole e degli storici.

La Biblioteca Capitolare di Reggio Emilia, nel cuore del centro storico della città, non è solo una raccolta di testi teologici di grande pregio. È anche la testimonianza, di nuovo viva, che la storia della nostra città è attraversata da un amore profondo per lo scambio e la circolazione delle idee, una particolare tensione per il confronto e la conoscenza.

Per far la luce sulla nascita e sull’evoluzione della biblioteca, per conoscere la sua raccolta di testi preziosi e presentare i recenti interventi di restauro dell’edificio, la Fondazione Manodori ha promosso l’edizione di un volume. ‘La biblioteca capitolare di Reggio Emilia’ verrà presentato sabato 18 dicembre alle ore 17 nella sala conferenze del Museo Diocesano, in via Vittorio Veneto 6 a Reggio Emilia.

Interverranno monsignor Massimo Camisasca, vescovo della Diocesi di reggio Emilia-Guastalla, Romano Sassatelli, presidente della Fondazione Manodori, e Massimo Mussini, curatore del volume.

La scuola del Capitolo da cui è nato il primo nucleo delle raccolte librarie che i Canonici ci hanno tramandato è solo una delle molteplici istituzioni educative del nostro territorio, dall’antichità ad oggi. Un’evidente inclinazione alla didattica e alla formazione che non è mai venuta meno.

“Una storia ancora poco conosciuta – ha detto Romano Sassatelli – che i testi degli autori ci raccontano, riallacciando fili che, attraverso i secoli, ci aiutano a comprendere e a riconoscere i valori che sono alla radice della nostra comunità e di una identità condivisa”.

“Siamo convinti che sostenere la cultura in tutte le sue espressioni sia una forte leva per la coesione sociale e favorisca il benessere individuale e dell’intera collettività. E leggere libri, per il potere intrinseco delle parole, può essere un piacere e un nutrimento per lo spirito, un esercizio per amplificare la nostra consapevolezza e il desiderio di apertura verso l’altro. In quest’ottica, una biblioteca diventa un luogo di libertà, uno spazio per il bene comune che vive e si nutre del tessuto sociale in cui si trova. Un’opportunità per generare legami, ampliare le connessioni e innescare voglia di cambiamento”.

Il volume intende anche dare conto del recupero del Palazzo dei Canonici, tra Broletto e piazza Prampolini, senza il quale tutto il patrimonio di storia e cultura che custodisce sarebbe rimasto inaccessibile, e fornire un approfondimento sul contesto storico, culturale e sociale che ha accompagnato la nascita e la crescita del patrimonio librario.

“La Biblioteca Capitolare, di cui nel febbraio 2021 ho autorizzato l’inizio dei lavori di ristrutturazione – ha spiegato Massimo Camisasca – è un raro gioiello rimasto nascosto per molti decenni e finora accessibile solo a pochi privilegiati. Il suo patrimonio librario, che annovera anche un discreto numero di quattrocentine e cinquecentine, ha iniziato a formarsi mille anni fa. Agli oltre 12.000 volumi iniziali, si sono aggiunti negli anni molti altri testi e manoscritti antichi che hanno portato il totale dei volumi a oltre 25.000, messi oggi a disposizione della città e dell’intero Paese. Nel ricco patrimonio della Biblioteca, vale la pena menzionare la presenza di un rarissimo codice miniato medievale – il Liber figurarum di Gioacchino da Fiore – di cui esistono solo altre due copie al mondo, a Oxford in Inghilterra e a Dresda in Germania”.

Una storia ancora poco conosciuta che i testi degli autori ci raccontano, riallacciando fili che, attraverso i secoli, ci aiutano a comprendere e a riconoscere i valori che sono alla radice della nostra comunità e di una identità condivisa.

La Biblioteca Capitolare sarà aperta al pubblico per la consultazione e sede di incontri ed iniziative culturali, anche per le scuole.

Il volume è stato messo a disposizione dalla Fondazione Manodori per una raccolta fondi a favore delle attività della Biblioteca Capitolare.