Che l’eliminazione del generale Soleimani potesse tradursi in un autogoal politico-militare ora, a prima rappresaglia iraniana avvenuta, cominciano a sospettarlo anche i falchi dell’amministrazione Trump, quelli che spingono per l’estensione del conflitto fuori scala, ossia senza limiti, l’ormai evidente guerra mondiale insomma.
A Trump conviene certamente distrarre gli americani dalle vicende interne alla Casa Bianca, e tuttavia: il presidente Usa rischia molto, forse troppo, in uno scenario di guerra globale dal quale per primo lui ha tutto da perdere. Confidiamo nella exit strategy, prima che suoni l’ultimo gong.
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