Timmermans al campo di Fossoli

Foto 1 – Un momento della commemorazione – Da destra Bonaccini, Timmermans, Solinai e Castagnetti

Era l’anticamera dell’orrore. Nodo di una rete che portava allo sterminio nei campi di concentramento nazisti. Da qui, il 22 febbraio partì per Auschwitz Primo Levi. Mentre il 12 luglio del 1944, nella vicina Cibeno, ci fu la fucilazione di 67 civili antifascisti.

Campo Fossoli, vicino a Carpi, nel Modenese, fu questo e altro: drammi anche solo difficili da immaginare, invece reali. Che non devono essere dimenticati, come hanno ribadito questa mattina durante la cerimonia di commemorazione del 79^ anniversario della strage di civili antifascisti reclusi a Fossoli, il vicepresidente esecutivo della Commissione Europea, Frans Timmermans, e il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini. Con loro, a ricordare le vittime, di diversa estrazione sociale e provenienti da 27 diverse province italiane, c’erano il sindaco di Carpi, Alberto Bellelli, e due reggiani: il presidente della Fondazione Fossoli, Pierluigi Castagnetti, e Albertina Soliani, presidente dell’Istituto “Alcide Cervi” di Gattatico (Re).

“Non dimenticate mai la memoria dei partigiani, la bellezza della Resistenza, non vi fate dire che questo non era eroismo italiano. Ve lo chiedo con umiltà, da straniero”, ha detto Timmermans, che ha poi paragonato il male banale di Fossoli a quello in Ucraina.

“Una guerra di nuovo si combatte sul suolo del nostro continente, dal cui esito dipende il futuro. Non facciamoci illusioni a riguardo – ha detto il vicepresidente esecutivo della Commissione Europea, – Di nuovo uomini e donne come noi muoiono per quello che sono. Anna e Julia, due sorelle ucraine di 14 anni sono morte per le bombe lanciate su un ristorante, di nuovo fosse scavate e nascoste, di nuovo treni nella notte e di nuovo bambini deportati: lo hanno ammesso i russi, 700mila bambini sono stati deportati per il tentativo di togliergli l’identità ucraina. Di nuovo l’inimmaginabile diviene realtà, il male banale, l’eroismo quotidiana necessità. Nuovi Cibeno, nuovi Fossoli e un giorno, speriamo vicino, nuovi musei, nuove fondazioni, nuove commemorazioni. Sta tornando la notte o stiamo risvegliandoci da un sogno, o forse orribile sospetto, l’una e l’altra cosa insieme?”.