È una “pausa” estiva, quella della politica, soltanto sulla carta. Anche ad agosto, infatti, a Reggio le opposizioni stanno continuando a bersagliare l’amministrazione comunale, preparandosi a un ritorno in consiglio comunale che si preannuncia quanto mai caldo.
Ma per Giovanni Tarquini, consigliere comunale della Lista Civica per Reggio Emilia, per risalire alle cause della situazione odierna si deve anche guardare al passato: “Il sindaco Massari e i suoi assessori sono soltanto gli ultimi responsabili, in ordine cronologico, del degrado in cui versa la nostra città. Quelli che sono venuti prima di lui, e che lo hanno voluto vincitore alle ultime elezioni amministrative, avevano già tracciato il percorso di questo lento e devastante declino a cui hanno condannato Reggio, prigioniera di una dimensione politico-economico-affaristica democratica soltanto a parole, chiaramente e visibilmente orientata a ottenere consenso elettorale, posti ben remunerati nei consigli di amministrazione di aziende partecipate, facili progressioni di carriera al di là di merito e competenze”.
Condizioni “essenziali e dirimenti per ottenere tutto ciò”, secondo Tarquini, “sono cieca obbedienza e fedeltà al sistema, qualunque cosa accada. Un fenomeno anacronistico e ripugnante che nasce e si sviluppa già dal primo mandato dell’ex sindaco Graziano Delrio. È con lui che si evolve in modo esponenziale quello strano fenomeno permeato di buonismo cooperativistico, teso a mandare in prima linea alcune persone, anche molto giovani e in diversi casi anche in buona fede, animati da ideali di altruismo, sensibilità verso fragilità, uguaglianza, accoglienza. Valori sacrosanti, condivisi anche negli importanti vivai degli oratori e del mondo associativo di orientamento cattolico, ma strumentalizzati per favorire invece un sistema politico-affaristico guidato da un ‘comitato ristretto’ legato alla parte peggiore del Pd che, dietro a una facciata di apprezzabile solidarietà umana, nell’assegnazione di ruoli e responsabilità continua a ignorare e rinnegare i principi fondamentali per lo sviluppo e la crescita di un territorio: competenze, professionalità, etica e correttezza”.
E così, per Tarquini, “da anni, anzi da oltre un paio di decenni, registriamo che i ruoli strategici in ogni ambito sono appannaggio di poche persone, tutte chiaramente riconducibili alla medesima matrice politica, e di dinamiche che hanno il solo obiettivo di favorire lo stesso sistema che li ha generati e che in tal modo si autoalimenta. A tutto questo è arrivato il momento di porre un limite. Di fronte all’evidente incapacità di fronteggiare i problemi derivati da questo disastroso meccanismo, aggravato da scelte politiche miopi e pericolose, si deve oggi contare sui tanti cittadini onesti, preparati e per bene che vanno spinti a rimboccarsi le maniche, a unire le forze per restituire vita, dignità e speranza alla nostra città e alle future generazioni”.







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