Superlega del Calcio, quasi tutti contro

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Sono 12 tra le più famose squadre europee con più supporter nel mondo a dire addio alla Champions League per farsi un campionato europeo proprio. Per l’Italia ci sono Juventus, Milan e Inter, oltre alle inglesi Manchester United, Liverpool, Manchester City, Arsenal, Chelsea e Tottenham, e alle spagnole Barcellona, Real Madrid e Atletico Madrid. Al progetto non partecipano (per ora) le squadre tedesche, quelle francesi, l’Ajax e tutti i club portoghesi. ​Una competizione a 20 squadre delle quali 15 fisse e 5 selezionate sulla base del ranking e dei risultati in Europa nelle ultime stagioni. Una situazione che esclude le cosiddette piccole società, non ci sarà spazio per i club privi di un sostanzioso pedigrée. Le partite della Superlega dovrebbero giocarsi, come accade al momento per Champions ed Europa League, a metà settimana, a eccezione della fase finale che si disputerà nel fine settimana. Tutte le squadre, dunque, potranno sfruttare i week-end per tornare a giocare i rispettivi campionati. Secondo i media spagnoli, l’intera operazione è finanziata dalla banca statunitense JP Morgan insieme a Key Capital, società legata a un collaboratore di Florentino Perez, presidente del Real Madrid e ‘mente’ della rivoluzione insieme ad Andrea Agnelli.

Aleksander Ceferin, presidente Uefa, usa parole durissime. Punta il dito contro Andrea Agnelli- “la più grande delusione di tutti” dice “mai visto una persona mentire così tante volte”- e chiama a raccolta le forze ‘buone’ del calcio, che “deve essere unito di fronte a questa disgrazia che sta dietro la posizione di alcuni club con interessi particolari. Il mondo del calcio è unito, i governi sono uniti, la società è unita. Siamo d’accordo che la Super League è un progetto senza senso”. Poi l’attacco finale: “I giocatori che partecipano a questo campionato chiuso non potranno giocare con le loro squadre nazionali”.

Gabriele Gravina, il numero uno della Federcalcio: “Ribadisco il nostro no alla Superlega, il calcio è dei tifosi. L’unica riforma percorribile è quella nata dalla proposta Uefa sulla Champions, ogni tentativo di fuga in avanti è irricevibile e dannoso per il calcio europeo l’adesione a questo progetto pone gli stessi club fuori dal contesto riconosciuto dalla Fifa”.

Mario Draghi a commentare. Il premier sottolinea il sostegno determinato del governo “alle posizioni delle autorità calcistiche italiane ed europee per preservare le competizioni nazionali, i valori meritocratici e la funzione sociale dello sport”. Segue una nota del sottosegretario con delega allo Sport, Valentina Vezzali: “Mai, nemmeno di fronte agli interessi economici, possono venire meno i principi del merito, della sana competizione, della solidarietà, così come i valori educativi dello sport. Ogni bambino italiano, nel momento in cui inizia a fare sport, deve poter credere che il suo sogno sia realizzabile solo attraverso il merito sportivo e non influenzato da interessi commerciali e economici”.