Nel pomeriggio di martedì 16 dicembre, intorno alle 17, un ragazzo di 24 anni di origine indiana si è suicidato nella Rems di Reggio: si tratta del primo caso di questo genere in Emilia-Romagna da quando sono state istituite le Rems, le residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza, strutture sanitarie residenziali a carattere terapeutico-riabilitativo nate per ospitare autori di reato in carico ai servizi dei Dipartimenti di salute mentale del territorio.
Il giovane era stato arrestato e incarcerato a Piacenza per il furto di una bicicletta e per resistenza a pubblico ufficiale.
A rendere pubblica la vicenda è stato il Garante regionale per i detenuti dell’Emilia-Romagna Roberto Cavalieri: “L’evento deve scuotere l’animo di tutti perché la struttura di Reggio Emilia rappresenta il massimo valore sanitario e sociale che una regione può dare a persone con problematiche psichiatriche e che hanno inconsapevolmente compiuto reati. Un fatto come questo deve interrogare perché questi esseri umani sono storie di sofferenza che durano da ben prima della loro carcerazione o del loro ingresso in Rems”.







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