Stragi, chiesta desecretazione atti

Strage alla stazione di Bologna – 2 agosto 1980

I consiglieri di Lega, Fratelli d’Italia, lista Borgonzoni e Forza Italia chiedono in una risoluzione, a prima firma Michele Facci, la desecretazione di tutti gli atti contenuti negli archivi delle agenzie di informazione affinché possano essere messi a disposizione della magistratura

A pochissimi giorni dalla ricorrenza della strage di Ustica (27 giugno) e a poco meno di un mese da quel 2 agosto, che dal 1980 è triste sinonimo della bomba alla stazione di Bologna, i consiglieri dei gruppi di centrodestra che siedono nell’Assemblea legislativa della Regione Emilia-Romagna chiedono che anche la Giunta regionale prema sul Governo per arrivare nel più breve tempo possibile alla desecretazione di tutti i documenti riguardanti quegli atti criminosi che, nell’arco degli ultimi 50 anni, hanno insanguinato la storia repubblicana: da piazza Fontana all’attentano del rapido 904, dalla bomba alla stazione di Bologna alla strage di Ustica, dalla strage della scorta di Aldo Moro, alla prigionia e all’omicidio dello statista democristiano.

“Nonostante numerosi procedimenti giudiziari in sede civile e penale – scrivono Michele Facci e i consiglieri di centrodestra in una risoluzione -, oltre che di diverse condanne con sentenza passata in giudicato, da più parti, anche recentemente, è stato fatto appello affinché la verità storica possa essere accertata in via definitiva e senza travisamenti”.

L’atto è firmato dai leghisti Michele Facci, Matteo Rancan, Simone Pelloni, Fabio Bergamini, Massimiliano Pompignoli, Andrea Liverani, Stefano Bargi, Daniele Marchetti, Valentina Stragliati, Matteo Montevecchi, Maura Catellani, Emiliano Occhi, Fabio Rainieri e Gabriele Delmonte, da Michele Barcaiuolo, Marco Lisei e Giancarlo Tagliaferri di Fratelli d’Italia, da Marco Mastacchi della lista Borgonzoni e da Valentina Castaldini di Forza Italia.

Chiari i riferimenti alle recenti dichiarazioni rese dalle più alte cariche dello Stato (presidente della Repubblica e presidenti di Senato e Camera) le quali, nel ricordare la strage di Ustica, hanno denunciato una volta di più le ambiguità, le zone buie e le opacità che ancora circondano questi eventi, richiamando il dovere della ricerca della verità quale atto di fondamentale importanza per la Repubblica.

Nonostante una specifica direttiva del governo Renzi del 2014 che prevedeva l’impegno a versare all’archivio centrale dello Stato tutta la documentazione nella disponibilità dei vari organi dello Stato, le principali amministrazioni non hanno ancora compiuto l’attività richiesta, impedendo così una corretta ricostruzione della verità storica.

Anche alla luce della presa di posizione del Comitato parlamentare per la sicurezza della Repubblica (Copasir), che in una nota dello scorso mese auspicava la messa a disposizione all’autorità giudiziaria dei documenti ancora secretati per approfondire, confutare o confermare le verità processuali emerse, i consiglieri di centrodestra chiedono che la Giunta regionale faccia propri gli appelli delle più alte cariche dello Stato per ottenere nel più breve tempo possibile la “desecretazione dei documenti relativi agli attentati e agli atti terroristici che hanno insanguinato il nostro Paese dal dopoguerra agli anni recenti, così che anche i documenti custoditi negli archivi delle Agenzie di informazione per la sicurezza, e relativi al sequestro e all’omicidio di Aldo Moro, alla strage di Bologna, a quella di Ustica, possano essere oggetto di desecretazione e messi a disposizione della competente autorità giudiziaria”.