La Procura generale della Cassazione ha chiesto il rigetto di tutti i ricorsi – e quindi la conferma delle condanne – di Paolo Bellini, Piergiorgio Segatel e Domenico Catracchia, imputati nell’ultimo processo ancora in corso sulla strage del 2 agosto 1980 alla stazione ferroviaria di Bologna.
Sono queste le conclusioni contenute nella requisitoria scritta del sostituto procuratore generale Antonio Balsamo, depositata in vista dell’udienza del prossimo 30 giugno davanti alla sesta sezione penale della Corte di Cassazione.
Bellini, ex esponente di Avanguardia Nazionale, è considerato uno degli esecutori materiali dell’attentato – che causò 85 vittime e il ferimento di oltre 200 persone, in quello che è considerato ancora oggi il più grave atto terroristico avvenuto in Italia nel secondo dopoguerra – in concorso con gli ex componenti dei Nar (Nuclei armati rivoluzionari) Giusva Fioravanti, Francesca Mambro, Luigi Ciavardini e Gilberto Cavallini.
Lo scorso 8 luglio la Corte d’appello di Bologna aveva confermato la condanna all’ergastolo per l’ex Primula Nera, accusata di concorso in strage. Ma i legali difensori di Bellini hanno presentato ricorso in Cassazione per chiedere l’annullamento (con o senza rinvio) della sentenza: secondo gli avvocati, le due sentenze conformi di primo e secondo grado non avrebbero rispettato “lo standard valutativo della prova indiziaria, in quanto sia nell’operazione propedeutica consistente nella valutazione di ogni singola prova, sia nella valutazione globale, riteniamo che non abbiano risolto la fisiologica parzialità, e connessa relativa ambiguità, di ciascun indizio, per pervenire alla certezza che consente di attribuire il reato all’imputato ‘al di là di ogni ragionevole dubbio”.
Per il sostituto pg Balsamo, invece, la responsabilità di Bellini è stata affermata da una sentenza che “mette in pratica i principi elaborati dai più autorevoli teorici del garantismo penale”, e il ragionamento della sentenza della Corte d’appello “risulta pienamente in linea con la struttura argomentativa delle altre pronunce, divenute irrevocabili, che hanno affermato la colpevolezza di Fioravanti, Mambro, Ciavardini e Cavallini per la strage di Bologna”.
Una ricostruzione dei fatti che, sempre secondo la Procura generale della Cassazione, “trova ulteriore conferma nelle parti della motivazione relative ai rapporti sviluppati dai gruppi terroristici eversivi, protagonisti della strategia stragista, con la loggia P2 e i settori deviati dei servizi segreti”; motivo per cui le conclusioni raggiunte dalla sentenza “coordinano in modo assolutamente logico le prove raccolte nel corso del giudizio di primo grado e di quello di secondo grado, evidenziando la presenza di una catena indiziaria univoca e inequivocabile”.
Oltre a Bellini affronteranno il processo in Cassazione anche l’ex capitano dei carabinieri Piergiorgio Segatel, condannato a sei anni di reclusione per depistaggio, e Domenico Catracchia, amministratore di alcuni condomini in via Gradoli a Roma, condannato a quattro anni per false informazioni al pubblico ministero.







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