Roma, Meloni: non è giusto morire così

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Posta sulla sua pagina Facebook la premier Giorgia Meloni dopo la strage di Roma: tre donne morte, quattro feriti di cui una gravissima. Tutti legati al quel Consorzio Valleverde che Claudio Campiti, l’uomo fermato per la strage di Roma, considerava il nemico.
A morire sono state Elisabetta Silenzi, 55 anni, la segretaria contabile del Consorzio, la consigliera Sabina Sperandio, di 71 anni, e Nicoletta Golisano, 50 anni, revisore dei conti, che conosceva la presidente del Consiglio: “Nicoletta era una mamma protettiva, un’amica sincera e discreta, una donna forte e fragile allo stesso tempo. Ma era soprattutto una professionista con un senso del dovere fuori dal comune. È stato quel senso del dovere a portarla lì, di domenica mattina, dove un uomo la aspettava per ucciderla a colpi d’arma da fuoco, insieme ad altre due donne, durante una riunione di condominio a Roma.
Nicoletta era mia amica. Lascia il marito Giovanni e uno splendido bambino di dieci anni, Lorenzo. Con la sua, altre famiglie, alle quali esprimo tutta la mia vicinanza, sono state distrutte.
L’uomo che ha ucciso queste tre donne innocenti, e ha ferito altre tre persone, è stato fermato e spero la giustizia faccia quanto prima il suo corso. Il poligono dal quale aveva sottratto la pistola (il porto d’armi gli era stato rifiutato) è sotto sequestro.
Eppure la parola “giustizia” non potrà mai essere accostata a questa vicenda. Perché non è giusto morire così.
Nicoletta era felice, e bellissima, nel vestito rosso che aveva comprato per la festa del suo cinquantesimo compleanno, qualche settimana fa. Per me sarà sempre bella e felice così.
A Dio Nico. Ti voglio bene”.