Stop dal governo al Forum di Parma. Pizzarotti: è imbarazzante

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Una decisione “inspiegabile quanto imbarazzante”. Così il sindaco di Parma Federico Pizzarotti oggi in una nota si rivolge al Governo e chiede spiegazioni sulla “riflessione a livello politico” avviata a Roma sullo svolgimento nella città Ducale del quarto Forum Unesco sulla cultura alimentare e le industrie culturali, inizialmente previsto il 21 e 22 marzo.

Pizzarotti rende nota una lettera inviata il 26 febbraio al Comune di Parma dal direttore generale per la Promozione del sistema Paese, dicastero degli Affari Esteri, in cui si legge che “il Governo ha ritenuto di approfondire l’intera questione del Forum e sta conducendo una riflessione, a livello politico, tanto sulle date più adatte per tenere questa iniziativa quanto sulla sede più opportuna in cui realizzarla”. “Una figuraccia internazionale”, tuona il sindaco del centro emiliano, “Parma non lo merita. Chiedo al Governo spiegazioni chiare, invitandolo a ritornare sui propri passi”.

Qualche giorno fa sulla vicenda era intervenuto anche il presidente della Regione Stefano Bonaccini sostenendo che “sarebbe incomprensibile se Parma non fosse più la sede del prossimo Forum Unesco, dopo gli impegni già presi e in una fase ormai così avanzata dell’organizzazione. Chiederò al Ministro degli Affari esteri di incontrarci e auspico che la questione potrà essere chiarita”.

Il governatore si era dunque schierato a fianco del Comune di Parma nel sollecitare il Governo circa l’effettivo svolgimento nella città Ducale del quarto Forum Unesco sulla cultura alimentare e le industrie culturali. A destare preoccupazione, in particolare, una lettera del 26 febbraio, con cui il ministero degli Affari esteri manifesta al Comune di Parma l’intenzione di avviare una riflessione su luogo e data di svolgimento.

“Parma è dal 2015 Città creativa della gastronomia Unesco– sottolinea Bonaccini– e nel 2020 sarà capitale italiana della cultura. Ma non solo: è sede dell’Efsa, l’Agenzia europea per la sicurezza alimentare e uno dei territori protagonisti della Food Valley emiliano-romagnola. Da qui vengono la più parte dei prodotti simbolo del Made in Italy agroalimentare, grazie a un sapere a una cultura artigiana radicate nella nostra terra, e operano grandi marchi di rilievo internazionale. Nessun dubbio dunque che la città abbia le carte in regola per ospitare un così prestigioso evento”.

Inoltre, prosegue il presidente della Regione “non essendo venuta meno in questi mesi alcuna fra le ragioni che avevano portato alla scelta della città Ducale mi auguro che si possa giungere in tempi rapidi a sciogliere qualsiasi dubbio di cui non comprendiamo il motivo e che il lavoro possa riprendere, nella logica di una proficua e corretta collaborazione tra Istituzioni”.