Dopo che mercoledì 27 ottobre il Senato ha approvato a voto segreto – con 154 voti favorevoli, 131 contrari e due astenuti – la cosiddetta “tagliola”, un procedimento parlamentare richiesto da Lega e Fratelli d’Italia per rigettare il passaggio all’esame degli articoli del disegno di legge Zan contro l’omotransfobia, decretando di fatto l’affossamento della legge, sono state molte le reazioni politiche a quanto accaduto in Parlamento, in un senso o nell’altro.
Tra queste anche quella del sindaco di Reggio Luca Vecchi, secondo cui “è stata una pagina brutta della politica italiana. Una politica che poi, con cori e urli da stadio, ha dato di sé un’immagine ulteriormente inaccettabile”.
Secondo Vecchi “l’Italia sui diritti si trova molto più avanti rispetto alla classe dirigente che era chiamata a rappresentarla. Bocciare un provvedimento di civiltà che evita che gli esseri umani continuino a essere discriminati in base all’orientamento sessuale è una concezione del vivere comunitario nella quale non ci riconosciamo. Siamo a favore dell’inclusività, dei diritti delle persone, e come Comune di Reggio Emilia l’abbiamo sempre dimostrato e continueremo a dimostrarlo in modo concreto, con atti e fatti”.
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