“Segnali positivi dall’industria reggiana”

macchiaverna

L’industria manifatturiera reggiana chiude il quarto trimestre 2021 con attività produttiva e commerciale su livelli superiori a quelli rilevati nel quarto trimestre 2020. Secondo i risultati dell’Indagine Trimestrale di Unindustria Reggio Emilia, nel trimestre ottobre-dicembre 2021 la produzione industriale ha registrato un aumento del 14,9% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. La crescita ha riguardato tutti i comparti industriali. La produzione delle imprese manifatturiere è stata sostenuta sia dalla domanda interna sia da quella estera. Nel periodo gennaio-settembre 2021 i valori dell’export hanno superato quelli antecedenti lo scoppio della pandemia.

Positiva l’attività commerciale complessiva: l’andamento del fatturato ha registrato una crescita del 20,9%, con un incremento più marcato della componente interna (+21,2%) rispetto a quella estera (14,7%).

Anche gli ordinativi sono aumentati in misura significativa, sia nella componente interna sia in quella estera, prefigurando una prosecuzione della fase positiva. Con riferimento agli ordinativi complessivi, il 75% delle imprese intervistate ha segnalato una crescita, il 20,8% di essere in linea con il trimestre precedente, mentre il 4,2% una riduzione. Sul fronte degli ordinativi provenienti dall’estero, si riscontra una dinamica ancora più debole: infatti il 52,5% delle imprese intervistate segnala un aumento degli ordini esteri, il 34,4% ha dichiarato livelli stabili ed il restante 13,1% un calo.

Il miglioramento del quadro congiunturale ha favorito un graduale miglioramento del mercato del lavoro seguito da un incremento dell’occupazione.

Le aspettative per i prossimi mesi sono improntate a un cauto ottimismo: circa un terzo degli intervistati prevede che la produzione continui ad aumentare anche nel primo trimestre dell’anno in corso. Tuttavia, sono emerse preoccupazioni legate all’aumento dei prezzi dell’energia, che comprime i margini delle imprese e, in diversi casi, sta rendendo non più conveniente produrre, e alle difficoltà di approvvigionamento di materie prime e beni intermedi che hanno già provocato ritardi delle consegne nel corso dell’anno.

“C’è forte preoccupazione per il conto salatissimo che pagheranno le imprese per effetto dell’impennata dei costi di elettricità e gas, che si somma a quello dei costi e della disponibilità di materie prime e al capitolo trasporti, anch’essi caratterizzati da aumenti rilevanti e da difficoltà logistiche. Ci troviamo quindi in una fase di crescita generalizzata dei prezzi – commenta Mauro Macchiaverna, Vicepresidente di Unindustria Reggio Emilia – che rischia di compromettere seriamente la ripresa in atto. È assolutamente necessario agire in fretta per bloccare l’aumento dei prezzi, e bisogna farlo agendo a livello nazionale ed europeo. Come Confindustria abbiamo sottoposto a Governo e Parlamento numerose proposte di misure di intervento”.