Deturpando il muro esterno del dipartimento di Economia dell’università di Modena e Reggio Emilia, con scritte contro Marco Biagi e in favore del brigatista Mario Galesi, facevano apologia dei delitti di attentato per finalità terroristiche e di porto abusivo di armi. Sono i reati per cui la Procura di Bologna, pm Antonello Gustapane e Antonella Scandellari, ha chiuso le indagini nei confronti di un 28enne di Modena e di un 27enne di Parma, che la notte del 19 marzo imbrattarono, a Modena, i muri dell’edificio in occasione dell’anniversario della morte del giuslavorista.
“1000 Biagi”; “Marco Biagi non pedala più”; “Onore a Mario Galesi”; “Onore ai compagni combattenti”, furono le frasi tracciate con vernice spray. Per i pm si configura quindi l’apologia di terrorismo e porto abusivo d’armi commessi il 19 marzo 2002 dal gruppo Br-Pcc, che uccise Marco Biagi.
Persone offese risultano il ministero della Giustizia, il rettore pro-tempore dell’Università di Modena e Reggio e gli eredi del professor Biagi.







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Ma pensate ai delinquenti insediati all'interno delle istituzioni europee e nazionali che fanno soldi con il commercio delle armi.