Elly Schlein: emergenza clima e sociale

depu_

Giovedì 31 ottobre al Binario 49 di Reggio erano in tanti ad applaudire l’ex europarlamentare Elly Schlein, che ha incontrato i reggiani interessati al nuovo progetto politico per le elezioni regionali, in vista del lancio ufficiale a Bologna il 9 novembre. Circa un centinaio i presenti, per un primo incontro informale sul territorio, all’interno di una serie di iniziative che la Schlein sta tenendo in tutta la regione in questi giorni.

Ad accogliere la Schlein, tanta società civile e alcuni voti noti della politica reggiana come Silvia Prodi, Lanfranco de Franco, Roberto Pavarini e Antonio Casella. E associazionismo con il presidente di Arci Emilia-Romagna Federico Amico e la vicepresidente di Arcigay Reggio Emilia Chiara Calestani.

L’obiettivo dichiarato è elaborare una proposta politica nuova, che dia fiducia ai tanti emiliano-romagnoli che negli ultimi anni si sono allontanati dal centrosinistra tradizionale, dato reso evidente dall’altissima astensione delle regionali 2014 e confermato alle ultime europee dove il centrodestra era prima coalizione in regione.

Transizione ecologica, questione sociale, nuovi diritti del lavoro, accesso e pubblicità dei servizi sanitari, migrazioni, cultura e laicità sono alcuni dei temi su cui si è concentrato il dibattito di ieri sera. Molti gli interventi dei presenti, dai precari della scuola agli ambientalisti, con una richiesta ricorrente di discontinuità e ascolto, di sintonia con la realtà sociale, per ridare a tutti voce e partecipazione.

“Anche nella nostra regione – ha affermato Elly Schlein – corriamo il rischio di consegnare alle prossime generazioni una società diseguale ed ecologicamente compromessa. Quest’emergenza climatica e sociale ci riguarda tutte e tutti e dobbiamo essere all’altezza della sfida. È il momento di avere il coraggio di riconoscere che il modello di sviluppo che abbiamo conosciuto in questi decenni a livello globale si sta rivelando insostenibile. Dobbiamo ripensare il futuro a partire da qui, senza rifugiarci nella confortevole narrazione del ‘modello Emilia-Romagna’ ma tracciando una strada di vera svolta, che possa essere seguita e condivisa anche da altri. Proprio da qui, da questa regione che ha un tessuto sociale straordinariamente vivo e dinamico, una storia di innovazione importante e una consolidata tradizione di dialogo tra tutte le parti sociali, può e deve partire un ripensamento radicale del modello di sviluppo in senso sostenibile. Per riuscire a fare tutto questo serve un progetto per il futuro, credibile e capace di unire le esperienze migliori della nostra terra. Un progetto civico e politico insieme, da costruire a più mani, mettendo insieme competenze e sensibilità diverse per costruire una visione comune di futuro per i prossimi cinque, dieci, vent’anni.

Stiamo girando ed ascoltando tutti i territori per arrivare il 9 a Bologna a lanciare proposte concrete su transizione ecologica e diseguaglianze da offrire al dialogo con le altre forze progressiste, ecologiste e civiche.”

Ora l’appuntamento è per il 9 novembre a Bologna dove con buone probabilità verranno annunciati il nome e il simbolo del progetto.