Sanremo, Egonu: l’Italia è un Paese razzista

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Al termine della terza serata della 73esima edizione del Festival di Sanremo, in testa alla gara c’è ancora Marco Mengoni, seguito però ora da Ultimo e Mr Rain, risalito dal 17esimo al terzo posto. La classifica, svelata in diretta dal direttore artistico Amadeus, è frutto della media tra i voti della sala stampa nelle prime due serate e quelli di questa sera, 50% televoto e 50% giuria demoscopica.

Ecco la classifica completa al termine della terza serata:
1. Mengoni
2. Ultimo
3. Mr Rain
4. Lazza
5. Tananai
6. Madame
7. Rosa Chemical
8. Colapesce Dimartino
9. Elodie
10. Giorgia
11. Coma_Cose
12. Gianluca Grignani
13. Modà
14. Paola e Chiara
15. LDA
16. Ariete
17. Articolo 31
18. Mara Sattei
19. Leo Gassmann
20. Colla Zio
21. Levante
22. Cugini di Campagna
23. gIANMARIA
24. Olly
25. Anna Oxa
26. Will
27. Shari
28. Sethu

Arrivano i Maneskin e l’Ariston si scatena. Damiano & CO proprio da questo palco nel 2021 iniziarono la cavalcata che li ha portati a conquistare il mondo. La band ha regalato al pubblico un medley con alcuni dei loro successi: I wanna be your slave, Zitti e buoni (il brano con cui primeggiarono prima a Sanremo poi all’Eurovision Song Contest), The loneliest e l’ultimo singolo Gossip sulle cui note è salita sul palco anche la leggenda del rock Tom Morello. Prima di salutare, i Maneskin hanno ricevuto il Premio Città di Sanremo.

Paola Egonu parla del razzismo. Il razzismo da affrontare, l’orgoglio di appartenenza all’Italia, la consapevolezza che “la diversità è unicità” e che “siamo tutti uguali oltre le apparenze”.

Paola Egonu porta all’Ariston un monologo in cui racconta la sua esperienza. “Questa sera – spiega, emozionata – non sono qui a dare lezioni di vita, perché alla mia età sono più le cose che posso imparare di quelle che posso insegnare. Cerco di ricavare da ogni giorno un insegnamento e così è stato anche nelle settimane di avvicinamento al Festival. Spesso in passato sono stata definita ermetica, così nel tempo mi sono impegnata a raccontarmi di più, provando a ridurre al minimo lo spazio di interpretazione. Questo non ha evitato comunque che alcune frasi venissero strappate dal contesto, tagliate, incollate in senso casuale e fiondate sui giornali come titoli usati per far rumore”.