Sanità, liste chiuse. Eboli (FdI): per l’Asl i reggiani sono ipocondriaci

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Scrive il coordinatore comunale Fratelli d’Italia a Reggio Emilia, Marco Eboli: “La risposta della Direzione generale dell’Ausl provinciale dello scorso 8 giugno alla denuncia della Cgil pensionati relativa al blocco delle prenotazioni per le prestazioni sanitarie, oltre a non rispondere nel merito, contiene passaggi imbarazzanti, se non si trattasse di salute, direi anche comici. Se la Cgil, dopo aver tirato il sasso, non ha replicato, non è così per Fdi.
Nel lungo comunicato dell’Ausl è detto testualmente :”preme precisare che l’incremento delle richieste di prestazioni non è motivato da un peggioramento di salute dei cittadini ma, come da dati di letteratura, da una sensazione soggettiva di maggior paura”.

Per aggiungere poi :”L’azienda non è in grado di rispondere alla paura con visite ed esami”La sintesi per l’Ausl provinciale è che i reggiani sono un popolo di ipocondriaci. Sfugge a chi gestisce la nostra sanità pubblica che chi chiede prestazioni ed esami accusa disturbi, non dovuti alla auto suggestione, o soffre di patologie e che solo se riesce ad ottenere prestazioni ed esami può sapere da cosa dipendano. Ma se tali prestazioni ed esami non vengono erogati dall’Ausl provinciale, il cittadino si rivolge al privato a pagamento o peggio all’interno delle stesse strutture sanitarie pubbliche sempre a pagamento. La giustificazione della dirigenza dell’Ausl provinciale di carenza di medici, tecnici e infermieri che impedirebbero la prestazione dei servizi sanitari è smentito dai fatti che ho ricordato. Ma se un cittadino non ha la possibilità di pagare la visita o la prestazione è a grave rischio, sino alla possibilità della morte.

Di fronte a tutto ciò il sindaco Vecchi, massima autorità sanitaria, è rimasto muto come un pesce. Stupisce anche il silenzio del Procuratore capo della Repubblica Calogero Gaetano Paci, il quale di fronte ad una ipotesi di interruzione di pubblico servizio non risulta, al momento, abbia disposto alcun accertamento o indagine. Il Procuratore Paci, dal suo curriculum è magistrato che molto si è speso non solo per perseguire i reati malavitosi ma pure quelli della pubblica amministrazione. Può essere di aiuto, anche per lui, sapere che la Dirigente dell’Ausl Cristina Marchesi l’anno scorso ha ottenuto un premio di 29.000 euro dalla Regione e nella motivazione era specificato “per i servizi forniti con attenzione anche ai tempi di attesa delle prestazioni erogate”. Ebbene, essendo il problema del blocco delle prenotazioni per le prestazioni sanitarie un problema atavico, penso che dovrebbe essere di interesse del Procuratore Paci considerare che se tale “prassi” viene attuata per restare nei parametri regionali e godere, come nel caso della Dottoressa Marchesi di un premio economico, io non sono un giurista, ma forse un reato può essere ravvisato”.