I carabinieri di Rubiera hanno dichiarato in stato d’arresto e poi condotto in carcere a Reggio un uomo di 87 anni dell’area del distretto ceramico reggiano, che è stato riconosciuto colpevole (con una sentenza diventata definitiva lo scorso 7 marzo) di palpeggiamenti spinti sulla nipote – la figlia del figlio dell’uomo.
La terribile vicenda, secondo le indagini, sarebbe andata avanti a più riprese fino al 2017. Ad accorgersi di tutto è stata la madre della giovane vittima, che una volta avuto sentore di quanto stava accadendo si è rivolta ai carabinieri di Rubiera formalizzando la denuncia contro il suocero.
Sugli atti delle conseguenti indagini, condotte dai carabinieri di Rubiera sotto il coordinamento della Procura di Reggio, diretta dal procuratore Paci, si è fondato il giudizio del tribunale reggiano, che a fine ottobre del 2020 ha riconosciuto colpevole l’uomo, condannandolo in primo grado a cinque anni e sei mesi di reclusione con l’applicazione in maniera perpetua delle pene accessorie dell’interdizione dall’esercizio di tutela e curatela e dell’interdizione dai pubblici uffici, più l’interdizione legale durante la pena.
La sentenza, confermata poi anche dalla Corte d’appello di Bologna nell’aprile dello scorso anno, è divenuta esecutiva poche settimane fa. L’uomo, al termine delle formalità di rito, è stato accompagnato dai carabinieri nel carcere di Reggio, dove dovrà scontare la pena.







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Complimenti a Rosamaria Papaleo per il condiviso intervento!