Riparte la stabilizzazione del precariato nel Servizio sanitario regionale dell’Emilia-Romagna

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Dopo il confronto sindacale di metà gennaio, è ripartita la stabilizzazione dei precari nel settore della sanità grazie all’intesa tra la Regione Emilia-Romagna e i sindacati Cgil, Cisl e Uil all’interno delle linee-guida del Patto per il lavoro: permetterà a coloro che hanno tre anni di anzianità a tempo determinato maturati al 31 dicembre 2019 di aspirare ad avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato.

La Finanziaria e il Decreto milleproroghe, infatti, hanno aggiornato i termini di decorrenza e maturazione dei requisiti utili per la stabilizzazione sulla base del percorso previsto dal Decreto legislativo 75/2017 dell’allora ministra Madia.

L’intesa, secondo Marco Blanzieri della Fp-Cgil, Davide Battini della Fp-Cisl e Paolo Palmarini della Fpl-Uil, “ha l’obiettivo qualificante di realizzare politiche occupazionali dirette a favorire l’acquisizione di condizioni lavorative continuative e stabili, che contribuiscano alla qualità della vita dei lavoratori e al contrasto delle forme di precarizzazione del lavoro, oltre che di migliorare la qualità dei servizi garantendo il mantenimento in servizio di persone che hanno acquisito esperienza e competenze nel nostro servizio sanitario regionale. Stiamo proseguendo il confronto a seguito dell’accordo regionale del 26 novembre scorso per dare maggiore risorse al comparto, garantire i processi di verticalizzazione con procedure selettive interne e strutturare il lavoro agile come misura di conciliazione”.

Dopo le elezioni regionali continuerà il confronto sindacale con le sigle coinvolte per la messa in opera delle procedure aziendali finalizzate a stabilizzare i precari. A questo proposito le organizzazioni sindacali hanno invitato coloro che volessero verificare il possesso dei requisiti a contattare le sigle stesse per un controllo e per informarsi sulle procedure.