Rientra l’allerta smog in provincia di Reggio, a Modena invece proseguono le misure emergenziali

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Il bollettino Liberiamolaria dell’Arpae di mercoledì 10 novembre ha certificato il rientro immediato dell’allerta smog in provincia di Reggio, che a inizio settimana aveva fatto scattare l’entrata in vigore – per le giornate di martedì 9 e mercoledì 10 novembre – delle misure emergenziali previste dalla manovra antinquinamento della Regione Emilia-Romagna, il cosiddetto Pair 2020 (Piano aria integrato regionale) per il contenimento degli inquinanti e la salvaguardia della qualità dell’aria.

Da giovedì 11 novembre, dunque, nei due comuni Pair della provincia di Reggio – ovvero il capoluogo più Rubiera, che ha aderito all’accordo su base volontaria, pur non essendo obbligato – cesserà la validità delle regole aggiuntive, mentre resteranno in vigore le limitazioni strutturali previste dal piano regionale fino al 30 aprile 2022.

Lo stesso bollettino, invece, ha confermato la situazione da “bollino rosso” in provincia di Modena, dove il modello previsionale ha indicato il superamento del valore limite giornaliero delle polveri sottili Pm10 in almeno una delle stazioni di monitoraggio dell’inquinamento atmosferico sul territorio; la validità delle misure emergenziali, dunque, viene prolungata in questo caso anche per le giornate di giovedì 11 e venerdì 12 novembre. Proprio per la mattinata di venerdì è atteso il nuovo bollettino di monitoraggio dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale, con un aggiornamento della situazione che stabilirà l’eventuale stop o l’ulteriore prolungamento delle misure stesse nel territorio modenese.

Nei comuni Pair della provincia di Modena, dunque oltre alle limitazioni strutturali restano in vigore anche le seguenti disposizioni: lo stop alla circolazione di tutti i veicoli diesel euro 4 dalle 8.30 alle 18.30 nei centri abitati; l’abbassamento delle temperature medie nelle abitazioni fino a 19° C e negli spazi commerciali e ricreativi fino a 17° C; il divieto di combustione all’aperto di sterpaglie, residui di potatura e scarti di vegetali di origine agricola; il divieto di barbecue e di scoppio di fuochi d’artificio; il divieto di uso di biomasse (legna, pellet, cippato o altro) per il riscaldamento domestico (in presenza di impianto alternativo) con classe di prestazione energetica ed emissiva inferiore a 4 stelle; il divieto di sosta con motore acceso per tutti i veicoli; il potenziamento dei controlli su circolazione dei veicoli, combustioni all’aperto, spandimento liquami e impianti a biomassa domestici.

Nei comuni di pianura, invece, restano in vigore l’abbassamento delle temperature medie nelle abitazioni fino a 19° C e negli spazi commerciali e ricreativi fino a 17° C, il divieto di uso di biomasse per il riscaldamento domestico (in presenza di impianto alternativo) con classe di prestazione energetica ed emissiva inferiore a 4 stelle e il divieto di spandimento di liquami zootecnici senza tecniche ecosostenibili.