Regione, in commissione disco verde al progetto di legge sulle cooperative di comunità

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La commissione politiche economiche della Regione Emilia-Romagna ha dato il via libera al progetto di legge a sostegno delle cooperative di comunità, che ora passa all’attenzione dell’assemblea legislativa. La legge punta a istituire un elenco regionale delle cooperative di comunità e a stabilire norme più chiare per regolarne l’attività, con l’obiettivo di gestire al meglio le risorse e le iniziative per valorizzare uno strumento che può aiutare a contrastare i fenomeni di spopolamento, di declino economico e di degrado sociale o urbanistico di alcune zone del territorio, soprattutto nelle aree montane, promuovendo la partecipazione dei cittadini.

Il progetto di legge è stato presentato dalla relatrice di maggioranza Nadia Rossi (Pd), secondo la quale la legge “è utile per la tutela delle nostre comunità e per preservare la qualità della vita nelle parti più fragili del nostro territorio. Abbiamo fatto un importante lavoro di confronto sia con i colleghi di minoranza sia con la maggioranza, migliorando il testo di base che era stato approvato dalla giunta e che abbiamo condiviso con tutte le parti sociali interessate da questa norme”.

Di diverso avviso il relatore di minoranza Gabriele Delmonte (Lega), che pur ammettendo che “la legge è buona” ha aggiunto che “dobbiamo essere sicuri di fare bandi che servano davvero al territorio: dove ci sono più difficoltà, ci devono essere più premialità. Spiace che la maggioranza parli di condivisione di questa legge con la minoranza, perché dei 18 emendamenti che il centrodestra ha presentato ne sono stati accettati solo due: o noi del centrodestra siamo scriteriati e presentiamo 16 emendamenti completamente infondati oppure la maggioranza ha deciso di approvarsi da sola questa legge, dato che a questo punto noi non daremo voto positivo a una legge confezionata dalla giunta e infiocchettata dalla maggioranza”.

Anche per la consigliera di Forza Italia Valentina Castaldini “c’è un problema: la maggioranza rifiuta di essere una voce autorevole nel chiedere modifiche ai progetti di legge approvati dalla giunta. La maggioranza lascia alla sola giunta il compito di interloquire con i corpi intermedi e le parti sociali. A fronte delle proposte di emendamento della minoranza ci è stato detto no: ma non hanno detto no a noi, ma ai corpi intermedi a cui abbiamo dato voce. Speriamo che almeno quando questa legge arriverà in assemblea la giunta permetta di accogliere alcune delle nostre proposte e alcuni degli ordini del giorno che proporremo: quando nelle altre Regioni sono state approvate le leggi sulle cooperative di comunità, sono state approvate all’unanimità, perché si è lavorato diversamente rispetto a qui”.

Netta anche la posizione della capogruppo del Movimento 5 Stelle Silvia Piccinini, per la quale “il problema è che non si sono ascoltati i corpi intermedi, e questo è sbagliato. Mi spiace che non ci sia stata autonomia dei consiglieri di maggioranza: nel complesso l’impianto di questa legge è positivo”. Critico anche Michele Barcaiuolo di Fratelli d’Italia: “Per la prima volta su una legge su cui c’era una cornice condivisa non c’è stato scontro tra maggioranza e minoranza, ma una contrapposizione tra assemblea e giunta. Un dato politico molto grave”.

“Abbiamo cercato di seguire il tema delle cooperative di comunità nel modo più attento possibile, anche recandoci sull’Appennino reggiano per conoscere tre importanti esperienza. Le cooperative di comunità sono realtà molto importanti, dobbiamo focalizzare il loro ruolo e capire come possiamo aiutarle”, ha ribattuto la presidente della commissione Manuela Rontini, secondo la quale “non è vero che il testo sia blindato dalla giunta”.

Sulla stessa linea l’assessora alla montagna e alle aree interne Barbara Lori: “Mi spiace se qualcuno ha pensato che questo sia un progetto di legge blindato. Non lo è affatto, tant’è che sono stati accolti svariati emendamenti. Ci sono temi su cui persistono punti di vista diversi, per questo abbiamo valutato di accogliere talune proposte, ma all’interno di un perimetro ben definito”.