Regionali. M5s, Benini a Reggio lancia i 10 punti per l’economia emiliana

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“Il futuro vivibile per gli abitanti dell’Emilia-Romagna è realizzabile puntando sul rilancio di ciò che è piccolo. ecologico e vicino. Serve un piano di riconversione ecologica e tecnologica delle imprese della nostra regione, perché siamo tra le regioni più inquinate d’Europa ed i nostri mari e fiumi sono invasi dalla plastica. Va fatto con un piano regionale che preveda finanziamenti regionali, statali ed europei, mettendo fine all’austerità di Bruxelles sugli investimenti ambientali. Inoltre dopo il successo del fondo nazionale per il microcredito, che ha finanziato anche 631 piccole imprese emiliano romagnole grazie a oltre 25 milioni di euro di tagli degli stipendi dei portavoce nazionali e regionali del Movimento 5 Stelle, vanno quintuplicati da 2 a 10 milioni di euro gli stanziamenti per il fondo per regionale per il microcredito. E’ uno strumento fondamentale” lo ha dichiarato Simone Benini, candidato presidente del Movimento 5 Stelle per la Regione Emilia-Romagna presentando al bioristorante “Mangiamore” di Reggio Emilia, che è proprio una delle 631 piccole imprese della regione nate o aiutate con il Fondo nazionale microcredito finanziato con gli stipendei dei 5 stelle, i dieci punti principali del programma per le piccole e medie imprese ed il commercio. Punti che sono stati esposti insieme ai candidati del Movimento 5 Stelle nel collegio di Reggio Emilia Natascia Cersosimo, Norberto Vaccari, Vincenzo Riccobene, Luisa Catellani, Gianni Bertucci. Era assente per impegni la candidata Paola Soragni.

“E’ un messaggio che lanciamo da un locale del centro storico di Reggio – ha spiegato il candidato del Movimento 5 Stelle Benini insieme a Cersosimo, Vaccari, Riccobene, Catellani e Bertucci – un biobar con libreria per bambini e raccolta differenziata, che dopo quattro anni da lavoro a dieci persone, ed è nato proprio grazie al microcredito finanziato con i tagli degli stipendi dei nostri portavoce. E’ l’esempio del piccolo, locale ed ecologico che rappresenta il futuro che vogliamo potenziar” “Il nostro programma prevede sia una visione locale e regionale di rilancio industriale, dell’agricoltura, del commercio che logicamente una apertura verso il Mondo con piani di aiuto per la nostra economia regionale attraverso la delega al commercio estero che ora è del Ministero degli Esteri e l’impegno a studiare iniziative per attrarre nella nostra splendida regione aziende che lasceranno il Regno Unito dopo la Brexit ” ha continuato Benini con i candidati.

I dieci punti principali per l’economia emiliana.

-Piano regionale per la riconversione ecologica e tecnologica (esempio piano plastic free) delle nostre imprese da attuarsi con finanziamenti regionali, statali ed europei (stop politiche d’austerità UE sugli investimenti ambientali e sociali).

-Portare da 2 a 10 milioni di euro lo stanziamento per il fondo regionale per il micro-credito alle piccole e micro imprese.

-Progetto “Orgoglio Emilia-Romagna” con la nascita di un protocollo con il Ministero degli Esteri (che ha la delega sul Commercio Estero) per aiutare la promozione nel Mondo del turismo, delle eccellenze industriali, dell’agricoltura sostenibile e dei prodotti tipici dell’Emilia-Romagna.

-Piano anti-frodi sui prodotti tipici emiliano-romagnoli (Parmigiano-Reggiano, Aceto Balsamico di Modena e Reggio, Prosciutto di Parma etc)

-Reale attivazione dei distretti del cibo e incentivi alla creazione di Biodistretti (accordo tra agricoltori, cittadini, amministrazioni, per la gestione sostenibile di tutte le risorse locali). Piani sviluppo agricoltura sostenibile e rilancio della canapa ad uso industriale (tessile, edilizia etc )

-Piano regionale di attrazione verso le aziende in fase di trasferimento delle attività fuori dal Regno Unito a seguito della Brexit.

– Piano regionale per il rilancio dei centri storici delle città e dei Comuni, in particolare di quelli oggetto di ricostruzione sismica.

-Piano straordinario per le periferie con particolare riferimento alla cura e manutenzione dei quartieri, potenziamento della sicurezza, dei servizi pubblici di assistenza sociale ed economia di vicinato (negozi di quartiere etc).

-Incentivazione dell’Agricoltura Sociale, in sinergia con i Servizi Sociali dei Comuni. Progetti di inserimento di persone segnalate dai servizi sociali e facilitazione per le microimprese di Agricoltura Sociale.

-Incentivi/sgravi per le aziende ( agricole e industriali) che si dotano di sistemi di raccolta acqua piovana, sonde geotermiche, fitodepurazione dei reflui, impianti termici-solari per l’attività produttiva.