Reggio, sulla sanità pesano invecchiamento e aumento delle fragilità

ospedale sanità lastre – P

Oltre 1.600 visite ambulatoriali, 1.500 esami diagnostici e 475 accessi al pronto soccorso di media al giorno, servizi in crescita del 6% (per le visite specialistiche) e del 7% (per gli esami di laboratorio) rispetto all’anno precedente.

Di questi e altri dati si è discusso mercoledì 30 aprile nel corso della Conferenza territoriale socio-sanitaria riunita a Reggio alla presenza del presidente della Regione, Michele de Pascale, e dell’assessore regionale alle Politiche per la salute Massimo Fabi; erano inoltre presenti il presidente della Ctss Giorgio Zanni, il direttore generale dell’Ausl reggiana Davide Fornaciari e gli amministratori locali della provincia.

Si è trattato del primo di una serie di incontri voluti dalla Regione Emilia-Romagna con le varie conferenze territoriali sociosanitarie per analizzare la situazione attuale e delineare un piano di azione coerente con le linee di mandato.

Per quanto riguarda la provincia di Reggio, sono stati individuati due elementi che incidono particolarmente sulla spesa sanitaria: l’invecchiamento della popolazione – nel 2015 le persone con almeno 65 anni erano il 21%, nel 2023 erano salite al 22,6% – e l’aumento delle fragilità e del disagio esistenziale – con il passaggio da 561 utenti adulti dei servizi psichiatrici territoriali nel 1990 agli 11.154 nel 2024 (+1.888%). Discorso a parte per la disponibilità di nuovi farmaci e nuove cure, che hanno inciso sui costi della spesa farmaceutica ospedaliera, cresciuta del 10% negli ultimi tre anni.

Sul fronte degli investimenti, in provincia di Reggio attualmente quello più rilevante riguarda il completamento del nuovo edificio ospedaliero Maternità-infanzia di Reggio (Mire), per il quale sono stati stanziati 70 milioni di euro, mentre altri interventi in corso in diverse strutture del territorio provinciale sono resi possibili dagli ulteriori 70 milioni provenienti dal Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Sono diversi i temi strategici sui quali è stata condivisa la volontà di lavorare: il proseguimento del rapporto con Unimore, il potenziamento della ricerca in azienda e in Irccs, i rapporti con Modena per la gestione dei territori di confine, il miglioramento delle attività di raccolta fondi grazie alla collaborazione con associazioni, privati, imprese. È emersa inoltre la necessità di valutare le potenzialità tecnologiche dell’intelligenza artificiale e di proseguire nelle politiche di prevenzione; infine, è stato ritenuto utile in futuro inquadrare con precisione il ruolo del privato accreditato tra volumi di attività di degenza e specialistica.

Nel 2024 in provincia di Reggio sono stati dimessi 52.748 pazienti (+1,5% rispetto al 2023), di cui 9.585 in day hospital e 22.933 dopo interventi chirurgici. Sono stati 15.480 gli accessi in day hospital, 362.768 le giornate di degenza, 173.481 gli accessi al pronto soccorso e 2.892 i parti.

Le visite di specialistica ambulatoriale sono state complessivamente 627.714 (+6%), alle quali si aggiungono 78.233 visite in libera professione. Le prestazioni diagnostiche sono state 552.867, a cui si aggiungono 33.049 prestazioni in libera professione. Le prestazioni di laboratorio sono state 6.374.160 (+7% rispetto al 2023), quelle di riabilitazione 142.729, quelle terapeutiche (radio, dialisi, chirurgia ambulatoriale) 252.729.

Nel 2024 ci sono stati 41.125 interventi chirurgici (+2,1% rispetto all’anno precedente), di cui 11.651 di attività chirurgica programmata in regime di degenza ordinaria (+6,8%).

Sono rientrati nei tempi previsti il 78% degli interventi oncologici (erano il 77% nel 2023) e il 79% di quelli per la protesi all’anca (erano il 65% l’anno precedente). L’81% degli interventi previsti entro il 31 dicembre 2023 sono stati recuperati.

“Garantire la salute delle cittadine e dei cittadini e la sostenibilità dei servizi è uno degli obiettivi di mandato più rilevanti di questa legislatura”, hanno spiegato il presidente della Regione de Pascale e l’assessore Fabi: “Di fronte a un sottofinanziamento del governo nazionale, abbiamo bisogno di incrementare le risorse per mantenere e rafforzare il nostro servizio sanitario regionale, ma occorre anche un piano robusto e condiviso con il territorio per un nuovo paradigma che punti sulla promozione della salute e sulla prevenzione delle malattie. Da un lato a Reggio continuerà l’impegno sulle strutture e sulla tecnologia, grazie anche agli investimenti previsti dal Pnrr, dall’altro occorrerà porre attenzione al reclutamento delle professionalità con particolare attenzione a quelle infermieristiche e tecniche. Altri fronti che guardiamo con attenzione sono quelli dell’innovazione e della medicina territoriale. Sempre considerando che le aziende sanitarie e gli istituti a carattere scientifico operano all’interno di una rete regionale che valorizza la collaborazione e la partecipazione. Abbiamo bisogno di un nuovo patto per difendere la sanità pubblica e universalistica”.

“Come presidente della Ctss e a nome di tutti i sindaci della provincia ringrazio il presidente de Pascale e l’assessore Fabi per aver scelto proprio Reggio per iniziare questa serie di incontri con le Conferenze territoriali sociali e sanitarie e aprire insieme un nuovo, rinnovato percorso condiviso sulla gestione della nostra sanità locale”, ha sottolineato il presidente della Ctss reggiana Zanni: “Dopo la tornata elettorale dello scorso novembre e la nomina del nuovo direttore generale dell’Ausl, il confronto di oggi ha ribadito come le politiche sanitarie regionali necessitino di un’attenzione particolare per essere declinate sotto ogni aspetto sui territori nel miglior modo e con la miglior efficacia possibili. È un’attenzione che da parte della Regione Emilia-Romagna, che ha la piena titolarità politica della sanità regionale, non è mai venuta meno e che oggi siamo felici sia stata rinnovata di fronte a tutti i sindaci che compongono la Ctss della provinciale di Reggio. Ciò è ancora più importante perché è solo con l’impegno di tutti che in questa delicata fase di definanziamento nazionale e carenza di personale sanitario possiamo insieme ridisegnare percorsi e azioni innovative utili a continuare a garantire a tutti i nostri concittadini uno dei migliori sistemi di sanità pubblica del Paese: nell’attesa che a livello nazionale si torni a invertire la spirale di definanziamento cronico e si diano le giuste risposte contrattuali e di tutela fisica ai professionisti sanitari, risposte che da tempo sollecitiamo insieme a loro, continueremo qui a fare la nostra parte al fianco di Ausl e di tutti i professionisti che ogni giorno operano nelle strutture socio-sanitarie della nostra provincia”.