Anche quest’anno ricordiamo, nell’anniversario della sua scomparsa, Alex Langer, pioniere originalissimo del pensiero ambientalista e pacifista, nel Parco a lui dedicato nel quartiere Orologio. Non sarà la solita ricorrenza all’insegna di un culto della memoria un po’ consumistico, ma intendiamo riproporre l’attualità drammatica e urgente del suo pensiero, dei suoi moniti, delle sue proposte. Con i suoi scritti Langer, forse per primo, è riuscito a mettere in luce lo stretto nesso tra il tema della convivenza tra i popoli, in un mondo che vedeva esaurirsi le flebili speranze del dopo ’89, con quello della riconversione ecologica, non vista come un insieme di decisioni astratte o prese nelle ristrette burocrazie tecnocratiche, ma strettamente connessa con la ricerca di nuovi modelli di produzione e di consumo fortemente condivisi. La nostra stagione, segnata dalla pandemia e che sembra avviarsi verso una ripresa, non sia cieca di fronte alle esigenze di un ripensamento generale del nostro mondo, minacciato dalle crisi ambientali e dall’aggravarsi delle disuguaglianze.
In questo luogo altamente simbolico: il piccolo giardino, che allude con il linguaggio degli alberi, al tema della convivenza tra i popoli e che speriamo sia sempre più conosciuto e valorizzato secondo gli stessi intenti del Comune, il richiamo alla figura di Langer ci pare particolarmente importante. Ci troveremo proprio qui alle ore 11 di lunedì 5 luglio, per una riflessione collettiva con ospiti d’onore i bambini del Campo estivo dell’ Orologio, con le loro curiosità, il loro sguardo aperto sul mondo e le loro legittime attese.
Lorenzo Capitani e Ugo Pellini
Il Giardino dedicato ad Alex Langer.
Le otto piante presenti, in nome della convivenza predicata da Langer, rappresentano la storia e la cultura delle diverse religioni: la Vite quella del Cristianesimo (“Io sono la vite e voi i tralci”, dice Gesù nel Vangelo di San Giovanni); l’Olivo può esse considerato un simbolo dell’Ebraismo (Geremia paragona il popolo eletto ad un “Olivo verdeggiante”); la Rosa per l’Islamismo (prima di cominciare i riti della preghiera, dice Maometto, i fedeli si devono lavare con acqua di rose); il Ciliegio è per lo Shintoismo (in questa religione della natura è oggetto di un vero e proprio culto). Il Pesco è presente nella cultura del Taoismo (è l’albero dell’immortalità; gli immortali taoisti si nutrivano di pesche o di fiori di pesco); l’Acero è un simbolo per gli Indiani d’America (la Sacra Pipa rappresenta l’equilibrio perfetto, l’unione tra Cielo e Terra; il cannello della pipa è l’Albero della Vita, ed è realizzato con legno di questa specie). L’Albicocco è l’albero per il Buddismo (questa pianta è stata scelta dallo stesso Dalai Lama); il Mirabolano infine rappresenta il Pensiero laico (è una pianta nostrana meglio conosciuta con il nome di “Cagnet”)
Ultimi commenti
Buttare via soldi pubblici per questo complesso musicale che non sapeva cantare ne' suonare mi sembra l'ennesima figuraccia della giunta vecchi ormai a fine mandato
La gente è triste..poca consapevolezza..di se stessi..i giovani sembrano dei vecchi scemi.. incredibile, questo è sicuramente un momento duro, ma con la rabbia,la tristezza..non si
Non scordare le fontanine e i tubi fuori villa..io intanto aspetto un attacco corrente..ma non mi hanno dato il codice POD. Comunque, un termoisolante e