Reggio. La Gauthier Dance Theaterhaus Stuttgart danza i 7 peccati capitali all’Ariosto

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Venerdì 10 febbraio al Teatro Ariosto un “tableau” composto da sette coreografie affidate ad altrettanti coreografi di fama mondiale: Aszure Barton, Sidi Larbi Cherkaoui, Sharon Eyal, Marcos Morau, Sasha Waltz, Marco Goecke, Hofesh Shechter

La Gauthier Dance / Theaterhaus Stuttgart porta al Teatro Ariosto, per la Stagione di Danza della Fondazione I Teatri, venerdì 10 febbraio (ore 20.30) The Seven Sins, i sette peccati capitali, ognuno dei quali ispira una coreografia affidata a un coreografo di fama mondiale.

Nel complesso un quadro diabolico, che Dante spedirebbe all’Inferno, costruito da mani sapienti e menti visionarie.

E se l’Accidia è toccata alla canadese Aszure Barton, il belga-marocchino Sidi Larbi Cherkaoui si è concentrato sull’Avarizia, l’israeliana Sharon Eyal sull’Invidia, lo spagnolo Marcos Morau sulla Superbia, la tedesca Sasha Waltz sull’Ira. Ai due coreografi residenti della compagnia, il tedesco Marco Goecke e l’israeliano Hofesh Shechter rispettivamente la bramosia dell’ingurgitare della Gola e l’incontrollata sensualità della Lussuria.

Ancora una volta l’intraprendente direttore artistico della sempre sorprendente compagnia tedesca, Eric Gauthier chiama a raccolta il gotha della coreografia mondiale per un progetto unico e di grande appeal nel quale ciascun peccato capitale, capace di distruggere l’animo umano secondo la morale cristiana, viene trasformato in un originalissimo pezzo di danza

I coreografi di The Seven Sins

Aszure Barton (accidia)

Sa fare la classica, ma ama la libertà di movimento: i pezzi della coreografa canadese tendono a oscillare tra sogno e realtà, giocando spesso con il surreale. Aszure Barton utilizza connotazioni e immagini fugaci per caricare di significato il linguaggio dei suoi danzatori, orientandolo verso una misteriosa oscurità o una brillante ironia. Nel 2005 è stata la prima artista in residenza al Baryshnikov Arts Center di New York, ha lavorato per molte compagnie di danza nel suo paese d’origine e per l’American Ballet Theatre, la Martha Graham Dance Company, l’NDT o il Balletto di Stato bavarese. Nel 2002 ha fondato la sua compagnia, Aszure Barton and Artists.

Sidi Larbi Cherkaoui (avidità)

Danza con i monaci, le pietre, gli specchi o gli acrobati. Nel suo stile estremamente morbido e fluente, comunica con l’hip-hop, il tango, la danza indiana o spagnola. Sidi Larbi Cherkaoui contrappone miti, nazioni, epoche e stili musicali, plana da un genere all’altro con disinvoltura, cercando di cogliere ovunque l’essenziale. Il belga di origini marocchine dirige la sua compagnia Eastman e il Balletto Reale delle Fiandre. Oggi, ampiamente riconosciuto come mago del folgorante Gesamtkunstwerk, ha clienti che vanno da Beyoncé al balletto, all’opera e a Broadway. A metà del 2022 assumerà la direzione artistica del Grand Théâtre de Genève.

Sharon Eyal (invidia)

Il coreografo israeliano dimostra il potere ipnotico del sincrono, l’incredibile dinamica di un organismo fatto di corpi umani-macchine. Cambiamenti minimi o variazioni seriali sconvolgono l’ordine dei suoi gruppi, gli individui si liberano dagli schemi ripetitivi di una società apparentemente post-umana. Nel 2013 Sharon Eyal e Gai Behar hanno fondato la loro compagnia L-E-V a Tel Aviv. La coppia di artisti ha uno stretto rapporto con Theaterhaus. Non solo il loro pezzo cult Killer Pig fa parte del repertorio della Gauthier Dance. L-E-V è stato anche partner nella coproduzione del Festival COLOURS 2015 ed è stato ospite di COLOURS 2022.

Marco Goecke (gola)

Si agitano, si contorcono e tremano: Marco Goecke ha inventato un universo tutto nuovo di movimenti per le braccia e la parte superiore del corpo dei suoi danzatori, innumerevoli allusioni permeano i suoi pezzi noir. Minimalista a livello di decori e costumi, tra dinamismo nervoso e lirismo improvviso, la sua coreografia altamente musicale esplora il mondo interiore nascosto. Il coreografo residente di lungo corso del Balletto di Stoccarda è ora direttore artistico del Balletto di Stato di Hannover. È artista associato del Nederlands Dans Theater dal 2013 e artista in residenza della Gauthier Dance dal 2019.

Marcos Morau (superbia)

Marcos Morau compone immagini. Il suo collettivo di artisti catalani La Veronal trasforma la danza in una performance teatrale, affidandosi in egual misura a testi, scenografie, media e luci. Creano tableau seducenti, un teatro di danza sinestetico e multimediale che il coreografo spagnolo ha sviluppato in un linguaggio narrativo tutto suo. Oltre che per La Veronal, lavora anche per altre compagnie come la spagnola Compañía Nacional de Danza, la GöteborgOperans Danskompani o il Royal Danish Ballet.

Hofesh Shechter (lussuria)

I suoi pezzi esplodono letteralmente sul palco: con Hofesh Shechter, soffia nel teatro dalla strada un vento forte, la rabbia esistenziale brucia nei suoi gruppi selvaggi e inquieti. Il coreografo israeliano che vive a Londra mette in scena l’aggressività, il caos e il desiderio di libertà, spesso su ritmi hard rock composti da lui stesso. Dopo essersi affermato con pezzi come Uprising, anch’esso nel repertorio della Gauthier Dance, nel 2008 ha fondato la Hofesh Shechter Company e continua a lavorare per importanti compagnie di danza in tutto il mondo – dall’estate 2021 anche come artista in residenza della Gauthier Dance.

Sasha Waltz (ira)

Proveniente dalla scena indipendente, questa icona della danza tedesca contemporanea ha stimolato la metropoli di Berlino e i suoi teatri in modo audace, brusco e spesso bizzarro. Anche come personaggio affermato e venerato, non ha mai rinunciato alla sua radicale individualità: ancora oggi i suoi pezzi sono espressivi e intensamente fisici, anche quando Waltz mette in scena opere coreografiche in tutto il mondo e fa muovere i suoi danzatori negli ampi spazi di famosi musei. Dal 1993 è direttrice artistica di Sasha Waltz & Guests, per un periodo transitorio anche del Balletto di Stato di Berlino.

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