Legge 194, Benassi (+Europa): a Reggio sono in calo le interruzioni di gravidanza

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Con un’interpellanza già discussa l’altro giorno il consigliere Giacomo Benassi, capogruppo di +Europa in Consiglio comunale a Reggio Emilia, ha chiesto la situazione sull’attuazione della legge 194 nel territorio.

“La richiesta nasce a seguito di un’indagine svolta dall’Associazione Luca Coscioni che ha cercato di mappare l’attuazione della legge 194 sul territorio italiano, è emerso che in alcune regioni (tra cui l’Emilia-Romagna) non sono ancora disponibili dei dati aggiornati sulle interruzioni volontarie di gravidanza.

È fondamentale tenere alta l’attenzione su questo diritto delle donne perché giungono segnali preoccupanti da parte del governo. Per citarne due: l’intervista della ministra Roccella al Corriere della Sera e la proposta di legge “pro-life” di FdI, depositata in Senato a gennaio.

Fortunatamente in Emilia-Romagna e a Reggio Emilia la situazione è molto migliore rispetto alla media nazionale e ad altre realtà italiane. Si conferma il fondamentale il ruolo dei consultori, il basso livello degli obiettori di coscienza e l’efficienza delle campagne di sensibilizzazione sui metodi contraccettivi.

L’Assessore ha portato all’attenzione del Consiglio Comunale dei dati molto interessanti riguardanti l’attuazione della legge 194 sul nostro territorio.

In particolare, si osserva una costante diminuzione dei casi di interruzioni volontarie di gravidanza nella nostra Regione; nel 2021 sono state 5.671, con un calo del 6% rispetto al 2020, e un calo del 50% rispetto al 2004.

Queste diminuzioni sono sicuramente il risultato di un aumento di consapevolezza dei cittadini sui metodi di contraccezione e sulle campagne informative promosse negli ultimi anni.
Un altro dato molto interessante emerso nella discussione è che il luogo di certificazione (un documento richiesto per legge che attesta lo stato di gravidanza della donna, la sua richiesta di abortire e l’avvenuto colloquio con il personale medico) più utilizzato è costituito dal Consultorio; nella nostra Provincia il 73,7% delle residenti si è rivolto al Consultorio, dato decisamente superiore rispetto alla media nazionale 43,1% (2020).

In particolare, per il comune di Reggio Emilia il 72,2% delle donne residenti si svolge al Consultorio, il 18,4% dal medico di fiducia e il 9,4% dall’ospedale.
Le interruzioni volontarie effettuate dall’Asl di Reggio Emilia sono state: 783 nel 2019, 744 nel 2020 e 658 nel 2021.

Per quanto riguarda l’obiezione di coscienza, nelle strutture sanitarie dell’Emilia-Romagna (28 in totale) l’incidenza della obiezione di coscienza tra il personale dipendente riguarda il 45,6% dei ginecologi e meno di un terzo dei medici anestesisti; rispetto al dato nazionale degli obiettori di coscienza (ginecologi 64,6% e anestesisti 44,6%) il tasso di incidenza della nostra Regione risulta molto inferiore.

All’interno dell’Asl di Reggio Emilia, tra i ginecologi gli obiettori sono il 35,8%, tra gli anestesisti il 15,6% e tra il personale non medico l’incidenza è pari al 25,6%.
L’incidenza della obiezione di coscienza non ha determinato, a Reggio Emilia e Provincia, problemi nell’erogazione del servizio sia come tempi di attesa sia come età gestazionale al momento dell’intervento.