Il 7 febbraio l’attore reggiano Romolo Valli avrebbe compiuto cento anni, ma la sua vita è stata stroncata improvvisamente e prematuramente da un tragico incidente automobilistico nel 1980 a Roma.
La sua città natale, e la Fondazione I Teatri di Reggio, che gestisce il teatro municipale a lui intitolato, hanno organizzato una serie di iniziative e di eventi nel corso di questo 2025 per ricordare la vita e l’arte del grande attore e abile manager teatrale, protagonista – accanto ad altri artisti del secondo Novecento – di una delle pagine più gloriose della cultura teatrale e cinematografica italiana.
Si parte sabato 8 febbraio alle 15 al ridotto del teatro municipale Valli con una giornata di studi a lui dedicata, condotta da Antonio Audino, curatore della programmazione teatrale di Rai Radio3 e critico teatrale: saranno presenti colleghi, amici, familiari e studiosi di Valli come Anita Bartolucci, Fabrizio Bentivoglio, Daniela Montemagno, Caterina D’Amico, Masolino D’Amico, Alessandra Levantesi, Pier Luigi Pizzi, Dino Trappetti, Paolo Valli, con i contributi video di Annamaria Guarnieri, Tommaso Le Pera e Umberto Orsini.
Negli stessi giorni ci sarà anche il lancio del podcast che la Fondazione I Teatri ha realizzato con Chora Media: quattro puntate, disponibili sulle principali piattaforme di streaming audio, curate da Laura Pezzino, giornalista esperta in ambito culturale e editoriale, che si avvarrà di numerose testimonianze per raccontare, oltre a Romolo Valli, una città e un’intera epoca di grande cinema e di grande teatro.
Il suo essere “violentemente emiliano”, la felice gioventù trascorsa a Reggio, la laurea e la rinuncia a fare l’avvocato, poi gli intensi anni trascorsi a calcare il palcoscenico, presentando i grandi classici del teatro, cercando al contempo di rinnovare e sperimentare; la ventennale avventura con la Compagnia dei Giovani, fondata nel 1954 con Giorgio De Lullo, Rossella Falk, Elsa Albani e Anna Maria Guarnieri, la collaborazione con Pierluigi Pizzi e la consacrazione teatrale; la carriera nel cinema dei maestri, sotto la direzione dei più grandi registi italiani, da Mario Monicelli ne “La Grande Guerra” e “Un borghese piccolo piccolo” a Vittorio De Sica ne “Il giardino dei Finzi Contini”, da Luchino Visconti ne “Il Gattopardo” e “Morte a Venezia” a Bernardo Bertolucci in “Novecento”, da Valerio Zurlini in “La ragazza con la valigia” a Sergio Leone in “Giù la testa”. Ma anche le sue eccelse qualità come organizzatore teatrale, direttore del Festival di Spoleto in uno dei periodi più ricchi e fecondi, dal 1971 al 1978, e del teatro Eliseo, con Giorgio De Lullo, dal 1977 al 1980.
La Fondazione I Teatri, inoltre, allestirà anche una mostra-installazione, curata da Fabio Cherstich e in collaborazione con il Comune di Gualtieri, valorizzando i costumi di scena, realizzati dalla sartoria di Umberto Tirelli, fraterno amico di Romolo, e ancora conservati nella sartoria del teatro municipale reggiano; saranno proiettati poi alcuni dei suoi più bei film, tra il cinema Rosebud (“Il giardino dei Finzi Contini”) e la Sala degli specchi (“Morte a Venezia”), in collaborazione con l’Ufficio cinema del Comune di Reggio, e anche i video di alcune sue opere teatrali.
La Fondazione I Teatri, infine, completerà la digitalizzazione di tutto il fondo fotografico di Romolo Valli conservato presso l’archivio: 736 foto che documentano la diversificata attività dell’attore reggiano in teatro, in televisione e al cinema, più 248 foto di vita privata, alle quali si aggiungono 256 strisce di negativi, per un totale di quasi 1.250 pezzi, che recano la firma dei più grandi fotografi di teatro italiani. Saranno digitalizzati anche i nastri audio contenenti le registrazioni di alcuni spettacoli e interventi pubblici di Romolo Valli tenutisi al teatro municipale tra il 1975 e il 1978. Tutto il materiale digitalizzato sarà poi reso disponibile per la consultazione online sul sito della Fondazione.
“In un suo intervento sul teatro pubblico, svolto nel 1978 nel principale luogo di spettacolo della nostra città, che oggi porta il suo nome”, ha ricordato il presidente della Fondazione I Teatri e sindaco di Reggio Marco Massari, “Romolo Valli disse di quel luogo: ‘…evidentemente c’è l’amore per qualche cosa che si sente appartenere alla comunità’. Il valore del bene comune e il valore della comunità a cui quel bene appartiene. Sono temi che connotano il ‘modo’ di intendere e fare cultura del grande attore e regista nostro concittadino: un ‘modo’ che aveva respirato fin da ragazzo in un ambiente effervescente di idee e talenti, nella sua Reggio. Un ‘modo’ che ancora oggi è punto di riferimento del nostro intendere e proporre il teatro e la cultura quali beni di tutti”.
Il direttore della Fondazione I Teatri Paolo Cantù aggiunge: “Abbiamo avviato un percorso alcuni mesi fa, coinvolgendo la famiglia, gli amici, artisti ed esperti. Siamo partiti dall’idea di evitare una pura e semplice celebrazione. Vogliamo raccontare Romolo Valli, ricordarlo e insieme farlo conoscere, soprattutto alle nuove generazioni, anche attraverso strumenti e linguaggi a loro vicini. E, con lui, vogliamo raccontare quello straordinario universo cinematografico e teatrale di cui è stato parte: leggendo i documenti, guardando le immagini ci siamo infatti resi conto di quanto quest’attore abbia scritto, accanto a tantissimi altri grandi personaggi, una pagina gloriosa della cultura italiana, capace di plasmare l’immaginario di un intero Paese”.







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Custodisco, eredità di mio padre, la collezione quasi completa de "Il quaderno dell'attivista" pubblicazione del Partito Comunista Italiano degli anni quaranta e cinquanta dedicata ai
Attivista = semper mej che lavorer….
Giano bifronte... ipocrisia al top!