Reggio intitola un parco pubblico a Giuseppe Fanin, sindacalista cattolico ucciso dai comunisti

fanin_art

Sabato 7 settembre alle ore 10.15 il Parco comunale di via Pietro Bembo, zona Canalina, nella immediata periferia sud della città, verrà intitolato alla figura di Giuseppe Fanin (1924-1948), giovane militante cattolico ucciso dai comunisti, ricordato come “martire per la democrazia”. L’iniziativa è promossa dal Circolo di Cultura “G. Toniolo” di Reggio Emilia, insieme ad Azione Cattolica, Acli, Cisl, Coldiretti e Mcl (Movimento Cristiano Lavoratori), con la collaborazione del Comune di Reggio Emilia.

Sabato, dopo i saluti istituzionali di Daniele Marchi, assessore al Welfare del Comune di Reggio Emilia, e di Lorenzo Pellegati, sindaco del Comune di San Giovanni in Persiceto (Bologna), dove nacque Fanin, seguirà un intervento del pronipote Giovanni Fanin dal titolo “Giuseppe: un martire per la democrazia”. Coordinerà la mattinata Luigi Bottazzi, presidente del Circolo G. Toniolo. Saranno presenti Andrea Cavazzoni, presidente di Azione Cattolica, Monica Maffei, presidente Acli, Maria Cerabona, direttrice di Coldiretti, William Ballotta, segretario di Cisl Emilia Centrale, Marino Friggeri, presidente Mcl. La cerimonia si concluderà alle ore 11.15 con una Messa al campo celebrata da don Eleuterio Agostini, assistente provinciale Acli.

Molte città italiane hanno intitolato strade e piazze a Giuseppe Fanin. Ora anche Reggio Emilia vuole dedicargli un parco per il suo poliedrico impegno in ambito sociale e politico, dettato soprattutto “da profonde sensibilità religiose”. Lo affermò anche il cardinale Giacomo Biffi, allora arcivescovo di Bologna, il 1° novembre 1998 quando aprì il processo canonico di beatificazione, ponendo l’attenzione più sulle sue virtù che sul martirio del giovane militante cattolico: “Non si tratta solo della vittima di un atto barbarico: la sua vita e la sua morte sono anche un dono, offerto dal Padre celeste, alle nuove generazioni di credenti. Ci siamo resi conto che ci è stato dato un esempio alto e prezioso di testimonianza evangelica”.

Alcune note biografiche. Giuseppe Fanin nasce nella frazione Lorenzatico di San Giovanni in Persiceto, in provincia di Bologna, l’8 gennaio 1924, in una numerosa famiglia di coltivatori diretti. Educato alla pratica della fede cristiana, dopo un breve periodo trascorso in Seminario, Giuseppe si diploma presso l’Istituto Tecnico Agrario Statale “Scarabelli” di Imola e, nel 1948, si laurea in agraria all’Università di Bologna. Partecipa attivamente alla vita associativa degli universitari cattolici e dei lavoratori cristiani bolognesi, operando per l’elevazione morale e sociale dei contadini e dei braccianti della “bassa” nel rispetto della dottrina sociale della Chiesa. Per la corrente sindacale cristiana si interessa, in particolare, dei patti agrari, mettendo a punto una particolare forma di contratto di compartecipazione fra padroni e lavoratori. Più volte minacciato e diffidato a non proseguire nel suo appassionato impegno per la giustizia, fondatore dei “liberi sindacati”, attivo nella politica locale come esponente della Democrazia Cristiana, la sera del 4 novembre 1948, tornando a casa in bicicletta, viene aggredito e ucciso da avversari politici locali di appartenenza comunista, poi condannati come colpevoli dal Tribunale de L’Aquila.