Per il Primo Tricolore è stato una specie di “ritorno a casa”, quando è stato donato – stamattina nella Sala in cui è nato nel 1797 – dal sindaco Luca Vecchi ai Partigiani reggiani.
A ricevere il vessillo della Repubblica Cispadana, padre del Tricolore italiano e principale riconoscimento della città, sono stati Ermete Fiaccadori presidente dell’Anpi ed Elio Ivo Sassi presidente di Alpi Apc.
“In un’epoca di risorgente razzismo – ha detto il sindaco – e di fenomeni xenofobi che un po’ in tutta Europa, e anche in Italia, prendono piede – con manifestazioni inaccettabili e con, talora, vere e proprie aggressioni – richiamare al valore costituente dei partigiani, consegnare alle associazioni che li rappresentano il Primo Tricolore, non è mera retorica ma una precisa dichiarazione di volontà, l’ennesima, che Reggio Emilia città Medaglia d’oro della Resistenza ribadisce a voce alta. Se siamo un Paese libero e democratico lo dobbiamo a quei ragazzi che sul finire della Seconda Guerra Mondiale andarono in montagna e misero la loro vita in gioco per un bene più alto, per valori più grandi: la libertà e la giustizia di tutti, in un’epoca di barbarie e di tirannia”.
La cerimonia è avvenuta nell’ambito dell’incontro ‘Costituzione, Antifascismo e Antirazzismo’, evento di avvicinamento alla 221° Giornata nazionale della Bandiera e Festa del Primo Tricolore, il prossimo 7 Gennaio.
Testimonianze sulla Resistenza e il Tricolore simbolo di libertà, Costituzione e diritti irrinunciabili sono state date da Giovanna Quadreri, partigiana dell’Alpi Apc e Giacomo Notari, partigiano dell’Anpi. Inoltre, l’intervento dello storico Massimo Storchi di Istoreco. Ad ascoltarli, anche due classi terze della scuola media Aosta.
L’incontro è terminato con le associazioni partigiane che hanno intonato ‘Bella ciao’ in Sala del Tricolore.
Ultimi commenti
Verissimo!!!!!!!Approfittando di Dipietro sono montati sul carro in tanti ci hanno voluto distruggere .....😢😥😡👎👎
Mattia è uno di quegli studenti che ogni professore vorrebbe avere in aula. Sono onoratissimo di essere stato anche minimamente di ispirazione per questo bellissimo
Un grande. Se non ci fosse stato quel venduto di dipietro noi socialisti saremmo ancora li' e l'italia sarebbe al top