Martedì 16 luglio, alle ore 21, nel Palazzo dei Musei (via Spallanzani 1) si terrà un nuovo appuntamento del ciclo “Tokyo Mon Amour”, una serie di appuntamenti per conoscere nuovi inaspettati riscontri che aprono inedite possibilità di lettura sull’influenza di Antonio Fontanesi in Giappone, dove vi soggiornò dal 1878 per tre anni.
Argomento dell’incontro sarà ‘Felice Beato: fotografia tra Oriente e Occidente’
con Luca Bulgheroni e Laura Gasparini.
La cultura Giapponese è arrivata in occidente non solamente attraverso scambi ufficiali, assai rari nell’Ottocento, ma anche tramite viaggiatori, ambasciatori, fotografi che ne hanno scoperto il fascino e la singolarità. Tra questi il fotografo italiano, naturalizzato inglese, Felice Beato (1832?–1909), che vi giunse nel 1863 e poi Enrico Hillyer Giglioli (1845–1909), nel 1866, nato a Londra ma di padre reggiano. Anche l’ambasciatore italiano Alberto Pansa (1844-1928), nato a Torino da madre reggiana, residente, sino agli ultimi anni della sua vita nella dimora a Cà del Vento, vi giunse nell’aprile del 1893 dove acquistò le meravigliose fotografie della scuola di Yokohama, ora conservate presso la Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia. Ma anche il pittore Edoardo Chiossone(1833-1898) che nel 1893 incontrò l’ambasciatore Pansa a Tokio e ancora prima il pittore Antonio Fontanesi (1818-1882) che nel 1876 partì per un lungo viaggio verso il Giappone, assumendo il ruolo di docente e rettore della Kōbu bijutsu gakkō, una scuola d’arte nata come scuola di design il cui corpo docenti era composto esclusivamente da italiani a Tokyo.
Questa storia di intrecci tra oriente e occidente è oggetto del prossimo libro a fumetti di Luca Bulgheroni che anticiperà alcune interessanti tavole a china di questa meravigliosa e intrigante storia accompagnate da una premessa storica di Laura Gasparini.
L’iniziativa è ad ingresso gratuito e senza obbligo di prenotazione.
Ultimi commenti
insomma se la VISIONE è abbandonare il centro citta' e lasciarlo in mano agli stranieri-irregolari-tossici-violenti bisognera' pure che costruiamo da qualche altra parte, no
Trovo assurdo che la riqualificazione passi dalla creazione dell’ennesimo Conad ai danni del verde. Ritengo imbarazzante questo appiattimento e approccio.
il mercato Albinelli a Modena è un posto stupendo sotto molti punti di vista. Per molti versi lo era il nostro vecchio Mercato Coperto. Questa versione 2.0